Dalla sequela alla testimonianza
di Antonella Brischetto*
All'Incontro nazionale dell’Ordo Virginum, che si è svolto
nella Diocesi di Mazara del Vallo, hanno aderito circa 130 partecipanti provenienti da tutta
l’Italia, Malta e Germania.
Il tema dal titolo: «Ordo
Virginum annuncio di carità», è
stato scelto in continuità ed a conclusione della riflessione avviata negli
anni scorsi sui tria munera: in cammino
con Cristo Profeta, Sacerdote e Re.
Ma cosa bisogna intendere con il titolo: Annuncio di carità?
Dalle relazioni, dai lavori di gruppo e dalle varie
testimonianze è stato evidenziato come il vero annunciatore è Dio; e che il contenuto di questo annuncio è il Figlio
Suo Gesù Cristo, Amore fatto dono. Noi abbiamo visto, toccato, accolto (cfr.1Gv1-4) questo annuncio e coinvolti in questo esodo siamo
divenuti anche noi testimoni di questo Amore,
accogliendo il dono della sequela:
«camminare
dietro a Cristo significa camminare nella carità», come afferma la
Veritatis Splendor n. 19.
La Sacrosanctum Concilium n.10 definisce la liturgia la fonte da cui promana tutto il
vigore della Chiesa, luogo
dell’incontro con Dio e dell’attualizzazione del Mistero. Nella vita dell’Ordo
Virginum la liturgia è lo spazio dell’incontro con la tenerezza di Dio, fonte
di quella carità che le vergini esprimono nella quotidianità, trasformando
l’ordinarietà della vita in tempio dove offrire se stessi in “spirito e verità”
(cfr. Gv4,23), come ben definiva la dottoressa Valeria Trapani con la
relazione: “Nati non dalla carne e dal
sangue ma dallo Spirito”. Allora dalla liturgia apprendiamo una conoscenza contemplativa che ci dona anche
lo stile del nostro vivere: vedere, essere con Lui, in Lui, e vivere secondo
Lui come suo Corpo, insieme agli altri.
Solo nel cammino di discepolato possiamo ritrovare l’immagine e la somiglianza che da
sempre l’uomo ha ricevuto: «chi segue
Cristo uomo perfetto si fa anch’egli più uomo» (GS 41)
L’uomo con l’incarnazione di Cristo diventa “l’uomo del
darsi nella storia”: luogo antropologico
per eccellenza per portare Dio nel mondo.
Celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Mazara presieduta da Sua Ecc. za S. Di Cristina |
Ma solo «lo sguardo rivolto al fianco squarciato di
Cristo, di cui ci parla Giovanni (cf. Gv19,37), comprende ciò che è il punto di
partenza. E partendo da lì deve ora definirsi cosa sia l’amore. A partire da questo
sguardo il cristiano trova la strada del suo vivere e del suo amare» (Deus Caritas est, 12).
La funzione regale riveste la Chiesa e, in essa , le consacrate
dell’Ordo virginum, di una grande responsabilità: operare per mettere pace e
giustizia all’interno dell’umanità, modellando la propria regalità su quella di
Gesù crocifisso, il Messia che «regna dal legno».
Paolo nella seconda lettera a Timoteo 1,6-11, incoraggiando i cristiani alla fede e
alla testimonianza, ci indica un itinerario efficace affinché il cristiano
diventi, sull’esempio di Cristo, “uomo per gli altri”:
1)
ci esorta a ravvivare il dono di Dio (lo Spirito
«di forza, di carità e di prudenza) per affrontare coraggiosamente le prove
della vita;
2)
ci insegna che si diviene annunciatore-testimone
anche attraverso la sofferenza;
3)
ci invita
a reinterpretare la vicenda evangelica di Cristo nella “dinamicità” della
nostra chiamata alla santità.
Invero, le vergini , mediante
la consacrazione, nel gesto della prostrazione, consegnano la totalità della
loro persona a Dio, realizzando il loro
sacerdozio regale, come ci ricorda un testo di Origene, il quale cita 1Pt2,9:
Danza ebraica durante la processione offertoriale nella celebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc. za M. Pennisi |
E Ambrogio, a sua volta, afferma:
« Noi tutti siamo
consacrati per essere sacerdozio santo in quanto offriamo noi stessi a Dio come
sacrificio spirituale» (Commento a Luca 5,33).
In fretta, con Maria (cfr. Lc 1,39) ci incamminiamo sulle
strade per incontrare l’uomo, testimoniando l’Amore: «allora la nostra vita diventa degna di essere vissuta. Ed è allora
che la nostra vita diventa bellezza, grazia, benedizione» (Annalena
Tonelli)
* Antonella Brischetto è
stata consacrata da S. Ecc. Mons. Pio Vittorio Vigo il 02/05/2005, presso la cattedrale di Acireale. Conclusi gli studi di ragioneria, ha frequentato
l'istituto di scienze religiose "S. Agostino" ed ha
conseguito il diploma con un lavoro dal titolo: "Tra memoria e profezia: la
pastorale sulle orme del Vaticano II". Lavora come operatore socio assistenziale presso
una casa di riposo; è membro del Consiglio Pastorale diocesano e
svolge vari servizi pastorali.
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