Dedicato a tutti i ragazzi che subiscono violenze
No, non si tratta
della Shoah che ricorre il 27 gennaio e ricorda l’abbattimento del cancello di
uno dei più terribili campi di sterminio nazista (1945).
Questa è la Giornata
della Memoria del 23 maggio 1992, quando, a seguito della strage di Capaci,
tanti palermitani, stanchi della continua oppressione del potere mafioso,
scesero per le strade gridando il loro dolore e la loro rabbia. Se in quel
giorno Riina e i suoi uomini brindavano il “loro successo”, scritte contro la
mafia campeggiavano su lenzuoli esposti nei balconi, per le strade, tra gli
alberi, sui corpi di uomini e donne che in quei giorni ebbero il coraggio di
manifestare.
Che ne è stato di
quel giorno? Fino ad oggi, nella marcia fino alla magnolia piantata sotto
la casa del giudice Falcone, un fiume, ma davvero un fiume di giovani e meno
giovani, da ogni parte d’Italia e del mondo, dimostra la sua solidarietà
all’operato di quanti hanno lottato contro la mafia.
C’è tutto un
percorso che culmina in questo Giorno della Memoria, un percorso faticoso,
attivato da Maria Falcone, dalla sua Fondazione e dal MIUR e che coinvolge
alunni e insegnanti di ogni ordine e grado per la promozione della cultura
della legalità.
Quando si è
referente dell’area legalità, senti tutto il peso e tutta la responsabilità per
la progettazione delle attività. Coinvolgi colleghi, alunni, genitori …anche il
Comune, cosciente che dipende anche da te il futuro dei ragazzi che segui.
Qualcuno rimane a “distanza” indifferente o infastidito, altri si fermano in
“superficie”, diversi prendono coscienza e iniziano a capire che per
contrastare la mafia bisogna partire dal “basso” o meglio dal di “dentro”:
dall’assumere una mentalità orientata al rispetto delle leggi, dal socializzare
e mettere in comune le personali risorse!
Noi giovani vissuti negli anni ’80, anche se indirettamente, ci sentiamo vittime
della mafia. Ho visto corpi uccisi stesi per terra, “assediata” dalla paura,
con il continuo eco delle sirene come in un incubo; non un parente o amico che
non si trovasse ad avere un proprio caro “falciato” da questa vile
organizzazione (non mi allargo troppo per correttezza linguistica). Sentire
tutto il dolore e tutta l’impotenza e tenerlo chiuso nel cuore. Col pregiudizio
della gente per il solo fatto d’esser siciliana e questo feriva tanto la nostra
dignità ….
Oggi mi guardo
attorno e gioisco d’esser nata in Sicilia,
di essere stata affiancata e sostenuta da uomini e donne che senza conoscermi
hanno dato la vita per rendermi “libera”. Orgogliosa del mio sole, del mio
mare, del profumo della mia terra, fiera
della mia storia, di questa gente onesta che non ha abbassato e
continua a non abbassare la testa e sa dir di “no” con un deciso sguardo …e un
semplice gesto labiale. E non sono per niente pochi! Di anno in anno siamo
sempre di più! Mi vien da esclamare: Beati
coloro che promuovono la legalità …. erediteranno la terra! Bisogna solo
avere fiducia: il piccolo seme sta diventando un “albero robusto”.
Un grande grazie a
coloro che ci hanno insegnato a sorridere alla vita e a rimanere in piedi…. nonostante
tutto!
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