15 Settembre sec. II Santa Melitina di Marcianopoli
16 Settembre sec. III Santa Dolcissima
18 Settembre sec. III Santa Sofia - Patrona di Sortino
20 Settembre sec. IV Santa Candida di Ventotene
24 Settembre sec. I Santa Tecla
Santa Sofia di Sortino 18 Settembre sec. III Patrona di Sortino (SR)
Ignoto, Santa Sofia, Santa Famiglia e San Sebastiano Olio su tela chiesa di San Sebastiano- Sortino (SR) si ringrazia il Dott. Raffa Francesco per l'amicizia e la disponibilità nel fornirmi l'immagine |
Secondo una tradizione orale, Sofia
nacque a Bisanzio, dopo le insistenti preghiere della madre convertitasi al
cristianesimo, presumibilmente alla fine del sec. II d.C.. Il padre di
nome Costante, probabilmente governatore
della stessa città, era invece rimasto
pagano. Fu lui a dare il nome alla neonata in onore alla dea della sapienza
della mitologia greca. Già in tenera età
Sofia si trovò ad essere orfana di madre. Il padre pensò allora, per custodirla da
occhi indiscreti, di relegarla presso una torre sotto la tutela di una nutrice,
anch’essa pagana fino all’età di dodici anni. Un giorno, la giovinetta, venuta
a sapere di un santo predicatore di nome Timoteo, supplicò la nutrice di
poterlo conoscere. Questi incurante dei
pericoli a cui andava incontro, si presentò a lei, la istruì sui precetti cristiani e la battezzò quindi le
donò una immagine di Gesù crocifisso con Maria e l’apostolo Giovanni. Nei colloqui intimi col suo Signore un giorno,
dinanzi alla suddetta immagine, Sofia sentì
l’invito di servirlo nella verginità. Accogliendo tale invito, durante
una visione Gesù le disse: “[ ….] Ti ho
eletto mia sposa. Prendi questo anello ingemmato che sarà per te la corona
dell’eterna felicità”. Da quel momento in poi la torre era diventata il suo talamo nuziale
e la sua vita una perenne lode nella contemplazione dello Sposo celeste. Il
padre avvertito della sua conversione, la interrogò sperando di farla abiurare
ma, non riuscendo nel suo intento, la sottopose alla flagellazione e la
rinchiuse in carcere, ma alcune guardie cristiane la liberarono. Sofia decise
quindi di imbarcarsi approdando presso le coste siracusane. Qui guarì uno zoppo
nel nome di Gesù che chiedeva l’elemosina invocando gli dèi pagani e lo
sollecitò a credere che solo il Dio Uno e Trino può provvedere a chi è nel
bisogno. Poi, per allontanarsi dai
plausi degli uomini scelse di vivere nella solitudine in una di quelle caverne
situate nel territorio di Pantalica.
Il prefetto di Pantalica,
Marziale, venuto a sapere della santità della giovane donna, si attivò nelle
ricerche ed interrogati due pastori, uno ne rivelò la dimora. Marziale
presentatosi a lei, afferrandola per i capelli, la costrinse ad uscire dalla
caverna obbligandola a ritornare in patria. Qui subì, dinanzi al padre, il
supplizio della graticola e poi della decapitazione il 18 settembre del 221
all’età di 29 anni. Il popolo astante
rimase commosso per la testimonianza coraggiosa di Sofia ed iniziò a
venerarne la memoria. Il padre, pentitosi
per l’oltraggio perpetrato tre anni dopo si convertì al cristianesimo.
Il culto della Santa è
attestato fin dal sec. X con l’insediamento dei bizantini in Sicilia. Con la
famiglia aristocratica dei Gaetani il culto, fino ad allora praticato fuori
l’abitato presso la chiesa S. Sofia “A RRASSU” (di
fuori), in
Contrada Rosso, si rafforzò nel sec. XVI con l’erezione di una chiesa
nell’abitato di Sortino, in provincia di Siracusa. Dopo il devastante terremoto
del 1693, che colpì la costa
orientale della Sicilia e distrusse anche Sortino, il marchese Pietro
Gaetani si attivò nella sua
ricostruzione riedificando la chiesa in stile barocco.
La Parrocchia San Nicolò di Zafferia,
nel messinese, custodisce un dipinto del 1300 raffigurante la Santa in abiti
monastici, mentre nella chiesa di San Sebatiano a Sortino si trovano due quadri
raffiguranti: la Santa insieme ad altre
sante vergini e l’altro dinanzi alla Santa Famiglia.
Sebbene non sia annoverata nel Martirologio Romano, il 29 Agosto 1538 il Regno di Sicilia
rese esecutivo il Breve Pontificio di
Papa Paolo III dell’11 Marzo 1535 che “confermava”
S. Sofia quale Patrona e Tutelare di Sortino.
La festa inizia il 30 Agosto con una solenne
Novena e la celebrazione eucaristica,
presieduta a turno dai parroci della arcidiocesi. Segue il Triduo. Nel pomeriggio
dell’’8 Settembre l’“Esposizione” della statua della Santa, all’alba del 9 il
pellegrinaggio, prima all’Eremo di Santa Sofia (Santa
Sofia a 'rassu' in contrada Rosso, che custodisce la grotta dove la Santa
secondo la tradizione si rifugiò), e poi nella chiesa a lei dedicata nel centro
storico di Sortino. A mezzogiorno spari a salve ricorderanno la sua condanna a
morte, poi nel pomeriggio dalla chiesa di San Pietro la processione del
reliquiario argenteo portata a spalla
dalle devote fino alla chiesa di Santa Sofia dove viene celebrata la Santa
Messa e si venerano le due reliquie (una nel reliquiario argenteo a forma di
braccio e l’altra in un mezzo busto raffigurante la Santa). Il mattino del 10, nella
chiesa di S. Sofia, il solenne Pontificale, presieduto dall’Arcivescovo
della Diocesi di Siracusa,
e la “Sciuta (= Uscita)”, non più lo sparo di
“zavareddi” (= carte multicolori) ma, tra
lo scampanio, il lancio di 4 colombi bianchi e 200 palloncini colorati, l’uscita della piccola “varetta” contenente il braccio
reliquiario della Santa, portata a spalla dalle donne e la statua posta su di
un fercolo (Kg 475) portata a spalla da 32 uomini. Quindi la
vendita all’incanto dei doni in natura offerti dai fedeli, la presentazione dei
bambini, lo sparo di fuochi d’artificio e l’inizio della Processione verso la
Chiesa Madre per la
celebrazione eucaristica, la benedizione con il Braccio reliquiario e seconda
processione verso la chiesa di Santa Sofia accompagnata da un variopinto gioco
pirotecnico. Al termine della processione, prima che il simulacro rientri in
chiesa, si saluta la Santa con una
fiaccolata, applausi e forti invocazioni da parte dei fedeli, poi il sontuoso
gioco pirotecnico in Contrada Lago.
Per altri otto giorni si farà
memoria della Santa con funzioni religiose, il 17 settembre terza processione verso
la parte in espansione del paese con una breve stazio del fercolo presso il Monastero delle Monache Adoratrici
Perpetue del SS. Sacramento prima della definitiva
deposizione della statua nella nicchia al lato dell’altare maggiore ed infine ultimo
fuoco pirotecnico.
Nessun commento:
Posta un commento
Ti ringraziamo per il tuo intervento, ti invitiamo a firmarlo .... almeno il nome. Se inerente al tema, sarà pubblicato quanto prima. Avvertiamo che i commenti con links pubblicitari non verranno pubblicati.