Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
Ero sempre stato il
più irruente, quello che risponde sempre per primo, quello che fa da leader, fa
parte del mio carattere e gli altri apostoli non se ne lamentavano nemmeno più
di tanto, ma non mi ero mai permesso di rimproverarlo.
Solo che adesso che
anche Lui mi aveva detto che io ero la Pietra su cui voleva fondare il Suo
Regno, a me avrebbe dato le chiavi mi sono sentito quasi in diritto di
contestarlo! Se Lui riconosce il mio potere dovrà anche ascoltarmi quando
sbaglia! “Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai!”
E invece mi sono
beccato il rimprovero più grande della mia vita! “Satana! Tu mi sei di
scandalo”.
Già perché aver
avuto un incarico non significa comandare e rimproverare! Gesù ragiona sempre
al contrario di come ragioniamo noi! Chi vuole salvare la vita la perde, chi la
perde la trova, la sofferenza e la morte sono necessarie alla Resurrezione e
chi vuole seguirlo non deve cercare i posti di onore e il comando ma il
servizio ai fratelli e la croce.
Per tutte le volte
che, o Signore, ragioniamo come Pietro,
per tutte le volte
che la nostra appartenenza ad un gruppo, ad una parrocchia,
per tutte le volte
che la nostra consacrazione,
ci fanno pensare che abbiamo più
diritti degli altri davanti a Te
o ci fa pensare che
siamo più bravi e ne capiamo di più su di Te
non esitare a
rimproverarci e a presentarci la tua Croce,
unico strumento per
arrivare a Te!
Evelissima
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