"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Giornata Mondiale della Vita consacrata

Messaggio di Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della Vita Consacrata  
Omelie di Papa Benedetto XVI per la Giornata mondiale della Vita consacrata 
Messaggi della commissione episcopale

Icona Presentazione di Gesù al Tempio 
La festa della Presentazione di Gesù al Tempio segna anche una ricorrenza particolare: la Giornata mondiale della Vita consacrata, indetta da Giovanni Paolo II e celebrata per la prima volta il 2 febbraio 1997 col preciso intento di: “aiutare l'intera Chiesa a valorizzare sempre più la testimonianza delle persone che hanno scelto di seguire Cristo da vicino”.
In questo primo messaggio il Papa dava una triplice motivazione che lo aveva spinto ad istituire questa celebrazione:
 1. L' “intimo bisogno di lodare più solennemente il Signore e ringraziarlo per il grande dono della vita consacrata, che arricchisce ed allieta la Comunità cristiana con la molteplicità dei suoi carismi e con i frutti di edificazione di tante esistenze totalmente donate alla causa del Regno”.
2. Con “lo scopo di promuovere la conoscenza e la stima per la vita consacrata da parte dell'intero popolo di Dio”.

3. “riguarda direttamente le persone consacrate, invitate a celebrare congiuntamente e solennemente le meraviglie che il Signore ha operato in loro, per scoprire con più lucido sguardo di fede i raggi della divina bellezza diffusi dallo Spirito nel loro genere di vita e per prendere più viva consapevolezza della loro insostituibile missione nella Chiesa e nel mondo”.


 
  Perché il 2 febbraio?
È il Papa stesso che ce lo spiega sempre nel messaggio per la prima giornata mondiale della vita consacrata: “In questa scena evangelica si rivela il mistero di Gesù, il consacrato del Padre, venuto nel mondo per compierne fedelmente la volontà (cfr Eb 10, 5-7). Simeone lo addita come "luce per illuminare le genti" (Lc 2, 32) e preannunzia con parola profetica l'offerta suprema di Gesù al Padre e la sua vittoria finale (cfr. Lc 2, 32-35). La Presentazione di Gesù al Tempio costituisce così un'eloquente icona della totale donazione della propria vita per quanti sono stati chiamati a riprodurre nella Chiesa e nel mondo, mediante i consigli evangelici, "i tratti caratteristici di Gesù vergine, povero ed obbediente" (VC 1).

Nel pensiero del Magistero la vita consacrata, “non è una realtà isolata e marginale” ma è posta “nel cuore stesso di essa, come elemento decisivo per la sua missione”. Infatti, “«esprime l’intima natura della vocazione cristiana» (LG 3) e la tensione di tutta la Chiesa-Sposa verso l’unione con l’unico Sposo” (Ad Gentes, 18). Pertanto, è riconosciuta quale “dono prezioso e necessario anche per il presente e per il futuro del Popolo di Dio, perché appartiene intimamente alla sua vita, alla sua santità, alla sua missione” (VC 3).

Paolo VI, nell’Esortazione Apostolica Evangelii Nuntiandi, riconosce alle persone consacrate un compito singolare nella vita stessa della Chiesa. Egli afferma: “I religiosi, a loro volta, trovano nella vita consacrata un mezzo privilegiato per una evangelizzazione efficace. Con la stessa intima natura del loro essere si collocano nel dinamismo della Chiesa, assetata dell’Assoluto di Dio, chiamata alla santità. Di questa santità essi sono testimoni. Incarnano la Chiesa in quanto desiderosa di abbandonarsi al radicalismo delle beatitudini. Con la loro vita sono il segno della totale disponibilità verso Dio, verso la Chiesa, verso i fratelli”(EN 69).

Nella Lettera Apostolica postsinodale Vita Consecrata, Giovanni Paolo II, afferma “Attraverso la professione dei consigli, infatti, il consacrato non solo fa di Cristo il senso della propria vita, ma si preoccupa di riprodurre in sé, per quanto possibile, «la forma di vita, che il Figlio di Dio prese quando venne nel mondo». Abbracciando la verginità, egli fa suo l’amore verginale di Cristo e lo confessa al mondo quale Figlio unigenito, uno con il Padre (cfr Gv 10, 30; 14, 11); imitando la sua povertà, lo confessa Figlio che tutto riceve dal Padre e nell’amore tutto gli restituisce (cfr Gv 17, 7.10); aderendo, col sacrificio della propria libertà, al mistero della sua obbedienza filiale, lo confessa infinitamente amato ed amante, come Colui che si compiace solo della volontà del Padre (cfr Gv 4,34), al quale è perfettamente unito e dal quale in tutto dipende” (VC 16) e mette in relazione il mistero pasquale con la vita consacrata. Si legge infatti: “La persona consacrata, nelle varie forme di vita suscitate dallo Spirito lungo il corso della storia, fa esperienza della verità di Dio-Amore in modo tanto più immediato e profondo quanto più si pone sotto la Croce di Cristo. Colui che nella sua morte appare agli occhi umani sfigurato e senza bellezza tanto da indurre gli astanti a coprirsi il volto (cfr Is 53, 2-3), proprio sulla Croce manifesta pienamente la bellezza e la potenza dell’amore di Dio. [...] La vita consacrata rispecchia questo splendore dell’amore, perché confessa, con la sua fedeltà al mistero della Croce, di credere e di vivere dell’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. In questo modo essa contribuisce a tener viva nella Chiesa la coscienza che la Croce è la sovrabbondanza dell’amore di Dio che trabocca su questo mondo, è il grande segno della presenza salvifica di Cristo. E ciò specialmente nelle difficoltà e nelle prove. È quanto viene testimoniato continuamente e con coraggio degno di profonda ammirazione da un gran numero di persone consacrate, che vivono spesso in situazioni difficili, persino di persecuzione e di martirio” (VC 24) .

 La Giornata Mondiale della Vita Consacrata, riportando la nostra attenzione sul dono mirabile fatto da Dio alla sua Chiesa e al mondo, con la chiamata di tante sorelle e fratelli, a consacrare la loro vita, ci faccia conoscere sempre meglio il valore della consacrazione e la sua missione salvifica nel mondo, accresca in noi la stima verso le persone consacrate, susciti nuove vocazioni, richiami a tutti i cristiani e a ogni persona di buona volontà il dovere della gratitudine per la dedizione e l’amore delle persone consacrate per l’uomo di oggi e i suoi problemi, ci trovi disponibili ad aiutare con ogni mezzo, soprattutto con la preghiera e secondo le proprie possibilità, quanti si consacrano al Signore, perché possano vivere la loro vocazione in pienezza.

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