"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

25 Marzo: Annunciazione del Signore


L’angelo Gabriele, ha appena toccato la terra e trasmette il lieto annuncio. Egli indossa il mantello (himation) verde, simbolo sia della vita che si rinnova che della speranza portata agli uomini dall’Incarnazione di Gesù, attraverso l’Annunciazione. Il blu della sottoveste (chitone) esprime che egli è una creatura divina.
Nella mano sinistra Gabriele regge la verga, segno che egli è messaggero di Dio. Le dita della sua mano destra, dirette verso Maria, sono raffigurate nel gesto di benedire. Quasi sentiamo la voce dell'arcangelo: "Piena di grazia! Il Signore è con Te!". Eloquente la posizione delle dita che formano le iniziali del nome Gesù Cristo in greco.
 
La Vergine Maria. Il suo sguardo evidenzia lo stupore e il turbamento che inizialmente, prova nel ricevere il messaggio.  Tuttavia, in seguito alla spiegazione dell’angelo, Maria, alzandosi, apre la mano destra e inclina il capo verso il Messaggero celeste in segno di umiltà e di disponibilità nell’accogliere totalmente il progetto di Dio.
Maria, che con il concepimento di Cristo consente l’incontro tra la natura umana e quella divina, indossa un mantello color viola scuro, ottenuto dall’unione del rosso e del blu, proprio per simboleggiare l’unione tra terra e cielo. Le tre stelle, due sulle spalle e una sul capo, sono simbolo della sua verginità che si conserva prima, durante e dopo il parto. La veste blu è segno della sua divinizzazione avvenuta con l’accoglienza del Cristo nel suo grembo e nel suo cuore.
 Lo Spirito Santo, terzo personaggio dell’icona, è rappresentato in modo discreto dal raggio nero. Partendo dall’alto dell’emisfero, simbolo di Dio Onnipotente, scende come ombra misteriosa su Maria. Il colore nero significa umiltà e rinuncia: lo Spirito è, infatti, strumento docile della volontà di Dio. Tale oscurità - da non confondere con il nero delle tenebre - rappresenta anche l’accecamento dovuto all’eccessivo splendore della luce divina. Il raggio diviso in tre parti evoca la compresenza delle tre Persone divine nell’evento.


Alcuni particolari
L’icona accoglie alcuni particolari non citati nei Vangeli, ma rintracciabili nei testi apocrifi. Questi narrano che, alla venuta dell’angelo, Maria interrompe la filatura della porpora destinata alla tessitura del velo rosso del tempio. La porpora richiama la carne di Cristo che, con l’Annunciazione, comincia a “tessersi” nel seno della Vergine
L’arco aperto alle spalle di Maria rappresenta il passaggio tra il Tempio ed il Santuario e vuole significare l’annullamento della distanza tra l’uomo e Dio, compiuto con l’Incarnazione.
Il colore oro, è usato per il fondo di tutta l’icona come simbolo della luce divina che raggiunge l’umanità.

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