"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Meditazioni festive - mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?

III DOMENICA DI QUARESIMA - A
   
Vangelo 
Gv 4, 5-42


Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».
Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo». 

Era l’ora più calda del giorno, quella in cui nessuno si sogna di uscire da casa e io ne volevo approfittare per stare un po’ tranquilla, lo sapete come vanno le cose nei paesi piccoli, le donne stanno sempre a sparlarmi e gli uomini “ci provano” , ma in ogni caso per tutti io sono quella che ha avuto 5 mariti, quella che seduce e abbandona, una poco di buono insomma.
Io faccio finta di niente ma solo io so quanto ci soffro e solo io so quante volte mi sono innamorata e mi hanno spezzato il cuore!
Oggi preferisco soffrire il caldo che dovermi mettere la mia maschera sorridente e far finta che tutto vada bene e invece? Eccone un altro vicino al pozzo, ma questo è uno straniero, e mi chiede pure da bere… ora lo sistemo io! Tanto chi lo rivede? Posso permettermi di avere la rivincita su tutto il male che ho subito fin’ora!
Ma alle mie risposte sprezzanti lui risponde con una dolcezza che non ho mai incontrato prima e poi parla di un’acqua viva che chi la beve non avrà mai più sete… mah! sarà un ciarlatano? o un profeta?
Mi piace parlare con lui, non mi giudica… ma forse solo perché non mi conosce!
Ecco… lo sapevo! Mi dice di andare a chiamare mio marito! Uff! ritorno fredda e dico che non ne ho, non ho voglia di dare spiegazioni sulla mia vita!
Ma…ma.. come fa questo straniero a sapere tutte queste cose su di me? E visto che lo sa perché non si vergogna di parlarmi?
Dice di essere il Messia… a quel punto non capisco più niente, mi sento assalita da una gioia immensa, mi sento amata come non è mai stato con nessuno, lascio la mia brocca lì e corro a chiamare tutti i miei paesani, non riesco a trattenermi, devo gridarlo a tutti! Che sia veramente il Messia? E anche i miei paesani arrivano di corsa, loro che non mi avevano mai tenuta in considerazione… sembra impossibile! C’è una sola risposta, questo straniero è veramente il Messia!
E adesso anche i miei compaesani lo riconoscono come il Messia e lo pregano di fermarsi ancora di più, qualcuno mi dice che credono non perché l’abbia detto io ma perché lo stanno sperimentando in prima persona… figuriamoci se qualcuno ammette che per una volta ho fatto una cosa buona… ma adesso non m’importa più nulla di cosa dicono, adesso ho davvero bevuto quell’acqua viva di cui lui parla, non ho più sete d’amore come prima, adesso che per la prima volta mi sono sentita amata!

Evelissima

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