Beato
Giovanni Paolo II (1920-2005), papa
Esortazione apostolica «Vita Consecrata », § 104, 25 marzo 1996
Esortazione apostolica «Vita Consecrata », § 104, 25 marzo 1996
“Una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso”
Non sono pochi coloro che oggi si
interrogano perplessi: Perché la vita consacrata? Perché abbracciare questo
genere di vita, dal momento che vi sono tante urgenze...a cui si può rispondere
anche senza assumersi gli impegni peculiari della vita consacrata? Non è forse,
la vita consacrata, una sorta di «spreco» di energie umane utilizzabili secondo
un criterio di efficienza per un bene più grande a vantaggio dell'umanità e
della Chiesa? ... Interrogativi simili sono esistiti sempre, come dimostra
eloquentemente l'episodio evangelico dell'unzione di Betania: «Maria, presa una
libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di
Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo
dell'unguento» ( Gv 12, 3). A Giuda che, prendendo a pretesto il bisogno dei
poveri, si lamentava per tanto spreco, Gesù rispose: «Lasciala fare!»
E' questa la risposta sempre valida alla domanda che tanti, anche in buona fede, si pongono circa l'attualità della vita consacrata...: «Lasciala fare!». A chi è concesso il dono inestimabile di seguire più da vicino il Signore Gesù appare ovvio che Egli possa e debba essere amato con cuore indiviso, che a Lui si possa dedicare tutta la vita e non solo alcuni gesti o alcuni momenti o alcune attività. L'unguento prezioso versato come puro atto di amore, e perciò al di là di ogni considerazione «utilitaristica», è segno di una sovrabbondanza di gratuità, quale si esprime in una vita spesa per amare e per servire il Signore, per dedicarsi alla sua persona e al suo Corpo mistico. Ma è da questa vita «versata» senza risparmio che si diffonde un profumo che riempie tutta la casa. La casa di Dio, la Chiesa, è, oggi non meno di ieri, adornata e impreziosita dalla presenza della vita consacrata. ... La vita consacrata è importante proprio nel suo essere sovrabbondanza di gratuità e d'amore, e ciò tanto più in un mondo che rischia di essere soffocato nel vortice dell'effimero.
E' questa la risposta sempre valida alla domanda che tanti, anche in buona fede, si pongono circa l'attualità della vita consacrata...: «Lasciala fare!». A chi è concesso il dono inestimabile di seguire più da vicino il Signore Gesù appare ovvio che Egli possa e debba essere amato con cuore indiviso, che a Lui si possa dedicare tutta la vita e non solo alcuni gesti o alcuni momenti o alcune attività. L'unguento prezioso versato come puro atto di amore, e perciò al di là di ogni considerazione «utilitaristica», è segno di una sovrabbondanza di gratuità, quale si esprime in una vita spesa per amare e per servire il Signore, per dedicarsi alla sua persona e al suo Corpo mistico. Ma è da questa vita «versata» senza risparmio che si diffonde un profumo che riempie tutta la casa. La casa di Dio, la Chiesa, è, oggi non meno di ieri, adornata e impreziosita dalla presenza della vita consacrata. ... La vita consacrata è importante proprio nel suo essere sovrabbondanza di gratuità e d'amore, e ciò tanto più in un mondo che rischia di essere soffocato nel vortice dell'effimero.
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