"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Meditazioni festive - cacciatori di stelle!

6 GENNAIO EPIFANIA DEL SIGNORE 
Solennità

Vangelo  Mt 2,1-12
 
Dal vangelo secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

I cacciatori di stelle hanno sempre fatto paura!
Una persona molto saggia un giorno mi disse “viviamo tutta la nostra vita basandola su due sentimenti: l’Amore e la paura” ed effettivamente è così, l’Amore e la paura stanno come su due piatti di una bilancia, se aumenta l’amore diminuisce la paura e viceversa!
Ma come fa un re grande e importante come Erode ad avere paura di:
·           un bambino appena nato (così piccolo a chi può fare male?)
·           le parole di un profeta scritte tanti secoli prima (non saranno scadute?)
·           parole che parlano del più piccolo capoluogo di Giuda (ma chi ci crede?)
·           degli stranieri ricchi che lasciano le loro case e le loro certezze per seguire una stella… e per adorare un bambino… ce ne fosse una sola stella in cielo! Ce ne fosse uno solo di bambino nato in quel periodo! (ma questi sono proprio pazzi!)
Eppure Erode si turba e con lui tutta Gerusalemme! E per paura mente e cerca un modo per annientare quel bimbo che gli fa così tanta paura.
Invece loro, questi pazzi venuti da lontano, questi cacciatori di stelle e di sogni, questi innamorati che vengono a portare un dono senza pretendere nulla in cambio!
Loro che non hanno avuto paura perché troppo pieni d’Amore, loro che al vedere la stella provano una gioia grandissima!
Loro ci insegnano il valore di un Amore senza misura, senza calcoli, un amore che sperpera tempo ricchezze e fatica, un Amore che non ha paura, un Amore che si fida, che rischia, che riempie il cuore di Gioia.

Evelissima

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