19 Ottobre 735 Santa Fridesvida patrona di Oxford
21 Ottobre sec. III - IV Santa Orsola
21 Ottobre sec. V Santa Celina di Meaux
28 Ottobre sec. III Santa Cirilla di Roma
29 Ottobre sec. III Santa Anastasia Senior di Roma
Santa Anastasia Senior di Roma - 29 Ottobre † 262 ca.
La passio di S. Anastasia è citata nella revisione del Metafraste e viene riportata dalla Historia delle Sante Vergini Romane di Antonio Gallonio Romano nel 1591 a pag. 196. Il Martirologio Romano riportava la sua memoria il 28 Ottobre. Attualmente viene commemorata dalla Chiesa ortodossa greca il 29 Ottobre.
Santa Anastasia di Roma detta la Seniore non va confusa con l’altra Santa Anastasia di Roma detta Juniore vedova e figlia spirituale di S. Crisogono martirizzata il 22 o 25 Dicembre del 304 ca. a Sirmio (in Pannonia) durante la persecuzione di Diocleziano.
Anastasia Senior, visse durante l’Impero Romano al tempo di Decio e poi di Valeriano.
Sin dal sec. II, come attesta Sant’Atanasio nella vita di Sant’Antonio Abate e Sant’ Ignazio di Antiochia (o pseudo) nell’epistola ai Filippesi, esistevano piccole comunità di vergini consacrate.
In una di queste, all’età di 20 anni, decise di vivere Anastasia. sotto la guida della vergine Sofia. I parenti non riuscendo a dissuaderla dalla sua scelta la denunciarono accusandola di non adorare gli dèi pagani, di predicare il Vangelo e di convincere altre vergini a seguire Cristo Sposo. I soldati irruppero nel monastero e, dopo che Sofia incoraggiò Anastasia nell’affrontare le dure prove che avrebbe incontrato, fu trascinata via con una catena al collo. Il prefetto Probo le consigliò di sacrificare agli dèi e di sposarsi lodandone l’avvenenza. Ma ella rispose: “O Probo il mio bene, le mie ricchezze e la mia vita sono Cristo ed il soffrire la morte per suo amore è per me qualcosa di più prezioso della stessa vita, a tal motivo ti faccio sapere che né oro, né argento né qualunque altra cosa del mondo è per me cosa lieta. Solo Cristo mi basta ed Egli solo e la sua dolce compagnia è la mia vera allegrezza di cui vestita di gloria spero eternamente godere. Non reputo tormenti il fuoco, le spade, il ferro, lo slogamento delle membra, le ferite, le battiture e tutti gli strumenti inventati da voi per tormentare i servi del Signore, ma li considero, invece, cose di sommo diletto e, fissando i miei occhi solamente in Lui, desidero, per mostrargli qualche segno dell’amore che gli porto, non una ma mille morti, se fosse possibile patire per Lui. Dunque non mostrare d’aver compassione della mia bellezza, che subito come un fiore del campo languisce, ma inizia a far contro di me tutto ciò che puoi poiché non sacrificherò giammai a quei tuoi dèi di pietra e di legno”.
A quel punto Probo dopo averla mostrata nuda dinanzi all’intera città di Roma tentò nuovamente di dissuaderla ma Anastasia replicò: “ … spogliata dell’uomo vecchio vestirò il nuovo che è di giustizia e di vera santità. […]”. Fu legata mani e piedi. Sopra il suo corpo, sollevato da terra, i carnefici versarono dell’olio bollente battendo con verghe le sue spalle, mentre sotto posero del fuoco … subì diversi tormenti ma continuava a testimoniare la sua fede in Gesù Cristo, ad onorare Dio e a vituperare gli dèi considerandoli demoni che ingannano il mondo. Per ultimo il giudice, per farla tacere, ordinò lo sradicamento della lingua e dei denti e l’amputazione di mani e piedi. Anastasia, ringraziò il Signore supplicandolo di porre fine al suo martirio e di concederle il dono di sanare le malattie di quanti avrebbero ricorso alla sua intercessione. Una voce dal cielo la rassicurò confermando la sua preghiera. Poi, indebolita dal dolore, chiese un po’ d’acqua. Era lì presente Cirillo “un cristiano occulto” il quale, offrendole un bicchiere d’acqua, subì la decapitazione insieme alla vergine Anastasia. Il corpo della martire rimase insepolto e abbandonato per diversi giorni senza esser toccato né profanato da alcuno. Mentre Sofia pregava con tutta l’anima in ginocchio, l’angelo celeste, le portò questo messaggio: “La martire Anastasia è salita nelle stanze celesti dove troverà l’eterna gioia.” indicandole il luogo dove avrebbe trovato il corpo. Sofia aiutata da due uomini ricompose il santo corpo e lo seppellì a Roma.
Attualmente le sue reliquie sono custodite nel Monte Athos presso il Sacro monastero Gregoriu in una chiesetta a lei dedicata di fronte al Katholicon (chiesa principale del monastero) ed emanano un dolce profumo. Venerata da tutti i monaci athoniti, è meta di continui pellegrinaggi da parte dei fedeli ortodossi a causa dei continui miracoli che concede soprattutto agli ammalati. Insieme con i Santi Nicola e Gregorio, è la terza protettrice e soccorritrice del monastero di san Gregorio al Monte Athos. Le sue icone si trovano in quasi tutte le chiese della Grecia per il profondo amore che la gente ha per lei.
I tratti iconografici di questa santa riscontrati nelle antiche chiese occidentali sono stati attribuiti in diversi casi, forse erroneamente, a S. Anastasia di Sirmio.
Santa Anastasia di Roma detta la Seniore non va confusa con l’altra Santa Anastasia di Roma detta Juniore vedova e figlia spirituale di S. Crisogono martirizzata il 22 o 25 Dicembre del 304 ca. a Sirmio (in Pannonia) durante la persecuzione di Diocleziano.
Anastasia Senior, visse durante l’Impero Romano al tempo di Decio e poi di Valeriano.
Sin dal sec. II, come attesta Sant’Atanasio nella vita di Sant’Antonio Abate e Sant’ Ignazio di Antiochia (o pseudo) nell’epistola ai Filippesi, esistevano piccole comunità di vergini consacrate.
In una di queste, all’età di 20 anni, decise di vivere Anastasia. sotto la guida della vergine Sofia. I parenti non riuscendo a dissuaderla dalla sua scelta la denunciarono accusandola di non adorare gli dèi pagani, di predicare il Vangelo e di convincere altre vergini a seguire Cristo Sposo. I soldati irruppero nel monastero e, dopo che Sofia incoraggiò Anastasia nell’affrontare le dure prove che avrebbe incontrato, fu trascinata via con una catena al collo. Il prefetto Probo le consigliò di sacrificare agli dèi e di sposarsi lodandone l’avvenenza. Ma ella rispose: “O Probo il mio bene, le mie ricchezze e la mia vita sono Cristo ed il soffrire la morte per suo amore è per me qualcosa di più prezioso della stessa vita, a tal motivo ti faccio sapere che né oro, né argento né qualunque altra cosa del mondo è per me cosa lieta. Solo Cristo mi basta ed Egli solo e la sua dolce compagnia è la mia vera allegrezza di cui vestita di gloria spero eternamente godere. Non reputo tormenti il fuoco, le spade, il ferro, lo slogamento delle membra, le ferite, le battiture e tutti gli strumenti inventati da voi per tormentare i servi del Signore, ma li considero, invece, cose di sommo diletto e, fissando i miei occhi solamente in Lui, desidero, per mostrargli qualche segno dell’amore che gli porto, non una ma mille morti, se fosse possibile patire per Lui. Dunque non mostrare d’aver compassione della mia bellezza, che subito come un fiore del campo languisce, ma inizia a far contro di me tutto ciò che puoi poiché non sacrificherò giammai a quei tuoi dèi di pietra e di legno”.
A quel punto Probo dopo averla mostrata nuda dinanzi all’intera città di Roma tentò nuovamente di dissuaderla ma Anastasia replicò: “ … spogliata dell’uomo vecchio vestirò il nuovo che è di giustizia e di vera santità. […]”. Fu legata mani e piedi. Sopra il suo corpo, sollevato da terra, i carnefici versarono dell’olio bollente battendo con verghe le sue spalle, mentre sotto posero del fuoco … subì diversi tormenti ma continuava a testimoniare la sua fede in Gesù Cristo, ad onorare Dio e a vituperare gli dèi considerandoli demoni che ingannano il mondo. Per ultimo il giudice, per farla tacere, ordinò lo sradicamento della lingua e dei denti e l’amputazione di mani e piedi. Anastasia, ringraziò il Signore supplicandolo di porre fine al suo martirio e di concederle il dono di sanare le malattie di quanti avrebbero ricorso alla sua intercessione. Una voce dal cielo la rassicurò confermando la sua preghiera. Poi, indebolita dal dolore, chiese un po’ d’acqua. Era lì presente Cirillo “un cristiano occulto” il quale, offrendole un bicchiere d’acqua, subì la decapitazione insieme alla vergine Anastasia. Il corpo della martire rimase insepolto e abbandonato per diversi giorni senza esser toccato né profanato da alcuno. Mentre Sofia pregava con tutta l’anima in ginocchio, l’angelo celeste, le portò questo messaggio: “La martire Anastasia è salita nelle stanze celesti dove troverà l’eterna gioia.” indicandole il luogo dove avrebbe trovato il corpo. Sofia aiutata da due uomini ricompose il santo corpo e lo seppellì a Roma.
Attualmente le sue reliquie sono custodite nel Monte Athos presso il Sacro monastero Gregoriu in una chiesetta a lei dedicata di fronte al Katholicon (chiesa principale del monastero) ed emanano un dolce profumo. Venerata da tutti i monaci athoniti, è meta di continui pellegrinaggi da parte dei fedeli ortodossi a causa dei continui miracoli che concede soprattutto agli ammalati. Insieme con i Santi Nicola e Gregorio, è la terza protettrice e soccorritrice del monastero di san Gregorio al Monte Athos. Le sue icone si trovano in quasi tutte le chiese della Grecia per il profondo amore che la gente ha per lei.
I tratti iconografici di questa santa riscontrati nelle antiche chiese occidentali sono stati attribuiti in diversi casi, forse erroneamente, a S. Anastasia di Sirmio.
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