"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Meditazioni festive - dovremmo imparare a guardare oltre

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO 

Vangelo  Gv 6, 51-58
 

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». 

Ma cosa vuol dire che chi non mangia la Sua carne e non beve il Suo sangue non ha la vita?
E chi nasce in un luogo con un’altra tradizione culturale?
Chi non ha mai sentito parlare di Gesù?
Chi non può ricevere l’Eucarestia perché vive in Africa e la chiesa più vicina dista migliaia di km?
Chi per problemi di salute gravi non può ingoiare cibo?
Chi dice di non aver fede e poi si comporta meglio di tanti cristiani?
Anche noi cristiani ragioniamo spesso come quei giudei che, considerando assurda l’idea di cibarsi di carne umana non lo lasciano nemmeno finire di parlare e subito iniziano a criticare.
Invece dovremmo imparare a guardare oltre le apparenze, oltre le parole… oltre!
Il Padre che ha la vita manda Gesù e Lui vive per il Padre, così anche noi se desideriamo vivere per Lui dobbiamo vivere per Lui e in Lui!
E per far ciò basterebbe nutrirci della Parola e fare la Sua volontà ma nonostante ciò Gesù ha scelto di farci dono del Suo corpo anche fisicamente per farci sentire la Sua vicinanza in maniera concreta e per ricordarci della sacralità del corpo… anche del nostro!
Grazie Signore perché ti doni a noi e ci permetti di essere di essere un solo corpo in Te, perché hai scelto di “consumare” le tue nozze con la Chiesa nell’Eucarestia, perché ci sei!
Sei presente non come un’idea, una filosofia, un pensiero, ci sei fisicamente e visibilmente.
E nell’esserci sotto le apparenze di pane e vino ci insegni a guardare oltre!

Evelissima

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