"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO anno A

Articolo scritto sabato, 03 settembre 2011

 XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Dal vangelo secondo Matteo 18,15 - 20
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro». 


Mah… insomma… a me, se il mio fratello commette una colpa contro di me, viene più facile ricambiare quello che mi ha fatto, insultarlo, parlare male di lui alle sue spalle con chi lo conosce per screditarlo.
Ma Signore… che ci possiamo fare? Siamo umani, proviamo emozioni e una di queste è la rabbia! E non ci fa bene reprimerla se no somatizziamo e poi stiamo più male… quindi dobbiamo sfogarla con chi ci fa stare male! Lo dicono pure i medici, gli psicologi…
Hanno ragione loro o hai ragione tu?
Signore, insegnaci ad Amare, quell’Amore che non reprime la rabbia ma la trasforma, quell’Amore che ci fa desiderare il bene del fratello facendo si che lo correggiamo senza giudicarlo, quell’Amore che più che farci arrabbiare ci addolora per l’errore dell’altro aiutandoci a trovare il modo per correggerlo senza offenderlo, quell’Amore che, pur nei momenti di rabbia ci consente di essere padroni di noi stessi in maniera tale da non farci sopraffare da essa.
Insegnaci quell’Amore che ci lega tra di noi sulla terra in modo da rimanere legati nei Cieli e che ci distacca dalle cose materiali in modo da esserne liberi nei Cieli, quell’Amore che ci unisce in maniera così forte che se poi ti facciamo una richiesta insieme non puoi non concedercela!
Evelissima

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