"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

III Domenica T.O. -C

Articolo scritto domenica, 24 gennaio 2010

III Domenica T.O. -C
Lc 1,1-4; 4,14-21

Rivolgo a me ed a voi tutti l’invito a metterci in atteggiamento di amorosa ricerca, come ha fatto l’evangelista Luca, perché l’attento ascolto della Parola di Dio ci porti a scelte concrete che ci dispongano a seguire il Signore Gesù con costanza e fedeltà.
Luca ha ascoltato gli Apostoli che dal giorno di Pentecoste hanno annunciato ciò di cui sono stati testimoni oculari ed auricolari. Ma l’evangelista non si è limitato ad accogliere ciò che gli era stato annunziato. Ha voluto fare ricerche accurate sugli eventi che hanno inciso profondamente sulla storia del popolo d’Israele e dell’umanità intera.
Luca, uomo di cultura, ha intervistato la Madre di Gesù, l’unica che potesse narrare ciò che era avvenuto circa l’annunzio, la nascita e l’infanzia di Gesù; avendo progettato di scrivere l’Evangelo per coloro che provenivano dal paganesimo ha voluto approfondire( “facendone ricerche accurate su ogni circostanza”) e presentare gli aspetti che sottolineassero la straordinaria carica umana di Gesù espressa nella premurosa accoglienza degli ultimi, dei peccatori, di coloro che venivano considerati esclusi dall’abbraccio misericordioso di Dio, nel racconto delle parabole nelle quali viene evidenziata la misericordia di Dio, nella compassione per le migliaia di persone accorse per ascoltarlo.
La bella testimonianza di Luca che fa accurate ricerche, mi pone degli interrogativi circa il mio desiderio ed impegno a confrontarmi seriamente con la Parola di Dio per essere nella verità e per essere certo di camminare nella giusta direzione.
Intanto devo chiedermi se credo veramente che ciò che leggo nelle Sacre Scritture da me é accolto come parola che Dio mi sta rivolgendo in questo preciso momento della mia vita.
Se arrivo alla convinzione che nelle Sacre Scritture posso cogliere il Progetto di amore che Dio vuole realizzare per ogni creatura, di conseguenza devo chiedermi quando e come cerco di mettermi in ascolto di Dio che mi parla.
Infine devo chiedermi : che importanza può avere la parola di Dio nella mia vita? Fino a che punto può influire sui miei comportamenti, sulle mie scelte concrete?
Una parola che è stata scritta tanti secoli fa che valore può avere oggi per la mia vita e per questa società?
Nel brano evangelico che abbiamo ascoltato Gesù, dopo di aver proclamato il brano del Profeta Isaia in cui il Servo di Yahwéh si presenta come colui che è stato investito dallo Spirito del Signore ed è stato inviato “ a portare ai poveri il lieto annunzio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno del Signore”, dice in maniera categorica: “ Oggi si è compita questa Scrittura che voi avete ascoltato”.
L’oggi di Gesù si rinnova ancora una volta nell’oggi di ognuno di noi.
Il Concilio Ecumenico Vat.II ci ha ricordato che oggi noi tutti, Papa, Vescovi, Presbiteri, Religiosi e fedeli laici siamo inviati a dare compimento alla missione del Servo di Yahweh.
Guardiamoci dentro e guardiamoci attorno.
1. Quale lieto annunzio sto portando a tutti coloro che si sentono oppressi dalla povertà economica, culturale, sociale, morale, religiosa? Quale lieto annunzio porto a chi pur avendo una famiglia da mantenere perde il lavoro, non ha una casa degna di essere chiamata tale, non ha delle certezze per il domani?
2. Da quale schiavitù sto cercando di liberare coloro che si sentono oppressi? Cosa sto facendo per liberare la società dalla sottomissione alle nuove forme di schiavitù? Cosa sto facendo per contribuire ad eliminare le varie forme di sfruttamento, la sottomissione alle organizzazioni criminali, le violenze sui minori, le varie forme di discriminazione, l’usura, i silenzi che ci rendono conniventi con gli operatori di iniquità?
3. Molti credono di vedere con chiarezza tutto, ma non si rendono conto di avere una visione distorta della vita e della società. E ciò perché preferiscono confrontarsi con il modo di pensare e di agire degli altri anzicché con ciò che Gesù ci annunzia e ci dona per il bene nostro personale e per dell’umanità intera. Cosa faccio per eliminare tutto ciò che impedisce di vedere tutto nella verità e secondo la vera giustizia? So ascoltare con saggio senso critico i tanti messaggi che mi ammanniscono i mezzi di comunicazione sociale? Aiuto i più piccoli a saper discernere ciò che li aiuta a costruire la loro vita da ciò che appare positivo, ma che invece li porta verso comportamenti umanamente e cristianamente negativi?
In conclusione, carissimi, sperando di non aver turbato eccessivamente la vostra serenità, auguro a me ed a voi tutti di essere uno strumento valido ed adeguato perché si compia anche nel nostro oggi la missione di Gesù.
Don Baldassare Meli

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