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| Martirio di Santa Leocrizia di Cordova |
Cordova, nell’Andalusia nel 771 fu espugnata ai visigoti dai
musulmani. Questi ultimi regnarono per circa cinque secoli in gran parte della
penisola iberica. Furono intolleranti
verso quei
cristiani che svolgevano opera di proselitismo nei territori conquistati
dall’Islam o che complottavano con i cristiani del Nord della Spagna per la
"Riconquista". Accusati di apostasia gran parte dei cristiani venivano condannati a morte secondo la Shari'a a meno che non fossero dichiarati infermi di mente .In questo contesto
storico – culturale si innesta la vicenda dei santi martiri di Cordova: 38
uomini e 10 donne, che testimoniarono eroicamente la loro fede con il martirio
a metà del IX secolo. Tra questi: Leocrizia
(Lucrezia) di Cordova. Nata a Cordova da una illustre famiglia musulmana, abbracciò segretamente la fede cristiana. Manifestando la sua conversione ai genitori, questi cercarono di farla abiurare.
Pertanto, per sottrarsi alle loro pressioni decise di fuggire e di rifugiarsi
presso il presbitero S. Eulogio, che
l’affidò a sua sorella Annullona, vergine consacrata a Dio. Tuttavia, dato che
i genitori si attivarono nella ricerca denunziandone la scomparsa, S.
Eulogio le fece cambiare abitazione
diverse volte. Scoperta fu arrestata
insieme al santo presbitero e ad altri cristiani, sospettati di
favoreggiamento. Eulogio fu duramente
rimproverato dal visir per aver plagiato la giovinetta di religione islamica
e fu decapitato l’11 marzo 859. Leocrezia invece fu sottoposta per quattro
giorni a pressioni da parte del giudice e dei parenti che cercarono di convincerla
ad apostatare. Per la sua incrollabile fede fu pur ella decapitata e il suo
corpo gettato nel fiume Guadalquivir. Raccolto
da alcuni fedeli cristiani fu seppellito
nella basilica di S. Genesio, a Cordova. Nell’883 le sacre spoglie di Lucrezia
furono traslate insieme a quelle di S. Eulogio nella cattedrale di Oviedo e
poste presso l’altare della cripta di Santa Leocadia, quindi nel 1330 nella “camera santa”o Cappella di
San Michele sempre presso la stessa cattedrale. Nel 1737 alcune reliquie furono collocate nella chiesa di S. Raffaele
di Cordova. Il Martirologio Romano ne fa memoria il 15 marzo.
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