"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

La Santa, vergine consacrata, del mese di Ottobre

7 Ottobre 304 Santa Giustina di Padova 
19 Ottobre 735 Santa Fridesvida patrona di Oxford
21 Ottobre sec. III - IV Santa Orsola 

21 Ottobre sec. V Santa Celina di Meaux
28 Ottobre sec. III Santa Cirilla di Roma
29 Ottobre sec. III Santa Anastasia Senior di Roma



Santa Giustina di Padova † 7 Ottobre 304


Appartenente ad una distinta famiglia padovana, durante la persecuzione di Diocleziano, fu arrestata per la fede e condotta al tribunale di Massimiano; non riuscendo né con blandizie, né con minacce a farla apostatare, il giudice la condannò alla pena capitale, eseguita il 7 ottobre del 304. Il corpo della martire fu sepolto fuori del pomerio, ad oriente della città, nei pressi del teatro romano. Celebrata nei mosaici della basilica di Parenzo e di Ravenna (secolo VI), nelle iscrizioni di Rimini e di Como (secolo VII), ebbe splendida basilica con annesso oratorio al Prato della Valle, per opera di Opilione, prefetto del pretorio di Teodorico (inizi sec. VI).
La basilica costruita da Opilione sul sepolcro di Giustina si conservò fino al 1117, quando un terremoto la distrusse completamente. I monaci benedettini che: già officiavano la chiesa, forse fin dal sec. VIII, la ricostruirono e, sotto l'altare maggiore della chiesa, nel 1627 fu collocato il corpo di Giustina in una doppia cassa di piombo e di cipresso coperta da un velo d'oro.
La diffusione della Congregazione Benedettina di S. Giustina, che elesse la martire come sua speciale patrona, insieme con s. Benedetto, contribuí grandemente a propagare il suo culto in Italia e in Europa. In modo particolare Venezia la elesse a speciale patrona di tutti i suoi domini, dopo la vittoria di Lepanto, riportata appunto nel giorno festivo della santa, nel 1571; da allora, a perenne riconoscenza si cominciarono a coniare le Giustine fino alla caduta della repubblica, con il motto: "Memor ero tui Justina Virgo".
Oggi, dopo un periodo di illanguidimento, causato dalla soppressione del monastero, nel 1810, e dalla susseguente chiusura della chiesa per le leggi napoleoniche, il culto della santa riprende lentamente nuovo vigore, favorito anche dalla riapertura del monastero avvenuta nel 1919.
È patrona di Padova insieme a Sant'Antonio, San Prosdocimo e San Daniele. La sua memoria viene celebrata il 5 ottobre.
Riportiamo di seguito parte della sua Passio
La beatissima Giustina dal suo podere, detto Vitaliano, salita in vettura, si affrettava a visitare i servi di Dio, quando, sorpresa dai soldati, ne fu strappata giù a forza e portata al cospetto di Massimiano: Dì il tuo nome con cui ti si chiama e la tua condizione sociale.
Allora la beata Giustina serena in volto rispose: Sono cristiana.
L'imperatore Massimiano disse: Io ti richiedo piuttosto del nome e tu getti sui nostri orecchi quanto non vogliamo sentire; dì il tuo nome prima che ti faccia morire.
Replicò la beata Giustina: Ti ho detto, sono cristiana; quanto al nome mi chiamo Giustina.  L'imperatore Massimiano disse: Avvicinati e sacrifica al grande dio Marte, se vuoi salva la tua giovinezza.
La beata Giustina rispose: Ti ho già detto, sono cristiana; e alle pietre sorde e mute, opera delle mani degli uomini, non sacrifico; e a tutte le suggestioni diaboliche rinunzio; e mi offro in sacrificio solo a colui al quale mi sono consegnata, il Signore mio Gesù Cristo, figlio del Dio vivo, il quale ha detto: “Io sono via, verità e vita; chi crede in me non morirà in eterno”. Questo ai credenti in lui ha ripetutamente promesso con tono inconfondibile, e la sua promessa è in me, e nessuno potrà sradicare dal suo amore la mia mente, così profondamente radicata in lui; altro è parlare con Dio e altro con gli uomini. Ma se hai escogitato dei tormenti, affrettati ad eseguirli nell'ancella di Cristo. Perché ritardi? Bramo infatti andarmene al mio Signore Gesù Cristo che si è degnato di prendermi come sua fin dall'infanzia.
[…] Allora Massimiano emanò la sentenza: Che sia uccisa di spada.
 […] Il sicario le immerse la spada nel fianco e, così trafitta, per un'ora intera con gli occhi fissi al cielo e le mani levate, davanti a tutti, a chiara voce diceva: Signore Gesù Cristo, accogli la mia anima nel tuo riposo, perché te ho scelto, te ho sospirato e tua desidero essere, tu che solo ho amato Signore mio Gesù Cristo Salvatore del mondo. E se nessun altro fuori di te ho cercato, te solo io ritrovi e niente altro che te io incontri.
E fattosi il segno della santa croce e, dopo aver impresso croci anche su tutto il suo corpo, serenamente spirò.
Quindi i cristiani vedendo l'ardore della sua fede e la venerabile sua passione, degni di una martire, cosparsero di aromi il suo corpo e vi apposero un'edicola degna di esso a quasi mille passi, più o meno, dalla città di Padova.

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