Si è svolto per la prima volta nella Diocesi di Patti l’Incontro regionale delle vergini consacrate delle diocesi di Sicilia che ha visto riunite un buon numero di consacrate e alcune donne in formazione o interessate per ascoltare e per confrontarsi in modo creativo e costruttivo.
Il tema dell’incontro “ Chiamata: esodo d’amore” che ci è stato presentato da Cecilia Caiazza, consacrata dell’Ordo Virginum della Diocesi di Teano-Calvi, si è prestato molto alla riflessione, alla revisione e rivisitazione del nostro essere spose di Cristo.
Collegandosi al tempo in cui ciascuna ha percepito l’invito del Signore a seguirlo, lasciando le reti delle sicurezze umane, la nostra sorella ci ha esortate, con le parole del salmo, a “ dimenticare “ ciò a cui prima eravamo legate e a prostrarci, per essere solo di Lui e per Lui, “ al Re “ perché a Lui è gradita la nostra bellezza.
La bellezza della vergine consacrata è armonia che sprigiona dal cuore, da tutta la persona, è qualcosa che abbraccia una gamma sconfinata di aspetti.
Chiamate dunque a lasciare, a dimenticare e a proiettarci verso il futuro di Dio, innamorato del nostro cuore, le vergini consacrate anticipano, compiendo il proprio esodo, quello che sarà nell’eternità.
Cecilia si è soffermata, nella prima parte della sua relazione, sulla bellezza come consapevolezza della nostra femminilità che si deve esprimere al servizio del Regno. Quello che deve trasparire dalla nostra persona è la verità dell’essere abitate dallo Spirito e per questo dobbiamo essere sempre in ascolto, il sentire è di un attimo, l’ascoltare è di tutta la vita, raggiunge tutta l’interiorità. Gesù Sposo ci convoca nel deserto per parlarci cuore a cuore, questo ascolto intimo, profondo e coinvolgente può avvenire solo se tace ogni altro rumore, se cose e situazioni non prendono il sopravvento.
La vergine ascolta nella stanza nuziale, il suo talamo è la Croce di Cristo.
L’identità della vergine consacrata non è data dalle mille cose che fa, se vi si trova immersa deve chiedere al Signore la forza di sottrarsi al frenetico attivismo.
La vergine consacrata è dono dello Spirito alla Chiesa, è dono in sé, non per uno o un altro apostolato, è credibile e rende testimonianza della Verità del Vangelo, dell’amore di Cristo Sposo e Signore della sua vita, se lascia sempre più spazio all’opera di trasformazione dello Spirito nel suo cuore unita alla Chiesa particolare, dove è chiamata a vivere l’esperienza di Chiesa universale, facendo riferimento al proprio Vescovo.
La sponsalità, che ci viene richiesta e di cui siamo chiamate a dare ragione, è dono dello Spirito, che ci solleva dalla realtà che ci circonda e che tende ad abbassare il nostro livello di ascolto e di generosa e gioiosa risposta, e che ci fa gustare le realtà invisibili ed eterne.
Vergini, dunque, come donne in attesa, madri che generano vita, speranza, gioia, anche nella tribolazione, spose belle della bellezza di Cristo, che attingono dal suo cuore vitalità e forza, entusiasmo e certezza.
Un momento particolarmente bello e suggestivo è stato offerto ad ognuna delle partecipanti, provenienti da varie Diocesi della Sicilia, dalla visita al Santuario di Maria S.S. del Tindari, effettuata in serata, dove ci ha accompagnato il vescovo di Patti Mons. Ignazio Zambito e dove siamo state accolte, con molta cordialità, dalle Suore Speranzine.
Sua Eccellenza Mons. Zambito ci ha fatto dono di una preziosa catechesi attraverso la bellezza artistica ed i mosaici.
E’ stata un’esperienza molto arricchente e significativa che ciascuna ha portato con sé ritornando ai luoghi di provenienza.
La presenza del Vescovo ci ha abbondantemente incoraggiato per il dono del suo ministero di Pastore e Padre, infatti è stato con noi Sabato per la celebrazione dei primi vespri e nella serata mariana e Domenica mattina per la celebrazione dell’Eucarestia offrendo a noi tutte l’occasione di meditare su ciò che è essenziale nella nostra chiamata.
Abbiamo avuto inoltre con noi Don Salvatore Fragapane il quale ha condiviso tutti i momenti del nostro convegno facendoci dono della sua presenza e del suo carisma di Sacerdote.
Abbiamo constatato, ancora una volta e con molta gratitudine, come il Signore ci ha colmato della Sua forza e della Sua gioia attraverso la comunione fraterna, ci ha spronato attraverso il Suo Pastore e ci ha spinto verso un’umile, ma efficace testimonianza del “ già e non ancora “
Per tutto Gli rendiamo grazie, e ringraziamo ancora la Diocesi ospitante che si prepara ad accogliere la realtà dell’Ordo Virginum, augurando fecondità spirituale e santità di vita a Mons. Zambito e a quanti operano per la crescita del popolo di Dio.
Il tema dell’incontro “ Chiamata: esodo d’amore” che ci è stato presentato da Cecilia Caiazza, consacrata dell’Ordo Virginum della Diocesi di Teano-Calvi, si è prestato molto alla riflessione, alla revisione e rivisitazione del nostro essere spose di Cristo.
Collegandosi al tempo in cui ciascuna ha percepito l’invito del Signore a seguirlo, lasciando le reti delle sicurezze umane, la nostra sorella ci ha esortate, con le parole del salmo, a “ dimenticare “ ciò a cui prima eravamo legate e a prostrarci, per essere solo di Lui e per Lui, “ al Re “ perché a Lui è gradita la nostra bellezza.
La bellezza della vergine consacrata è armonia che sprigiona dal cuore, da tutta la persona, è qualcosa che abbraccia una gamma sconfinata di aspetti.
Chiamate dunque a lasciare, a dimenticare e a proiettarci verso il futuro di Dio, innamorato del nostro cuore, le vergini consacrate anticipano, compiendo il proprio esodo, quello che sarà nell’eternità.
Cecilia si è soffermata, nella prima parte della sua relazione, sulla bellezza come consapevolezza della nostra femminilità che si deve esprimere al servizio del Regno. Quello che deve trasparire dalla nostra persona è la verità dell’essere abitate dallo Spirito e per questo dobbiamo essere sempre in ascolto, il sentire è di un attimo, l’ascoltare è di tutta la vita, raggiunge tutta l’interiorità. Gesù Sposo ci convoca nel deserto per parlarci cuore a cuore, questo ascolto intimo, profondo e coinvolgente può avvenire solo se tace ogni altro rumore, se cose e situazioni non prendono il sopravvento.
La vergine ascolta nella stanza nuziale, il suo talamo è la Croce di Cristo.
L’identità della vergine consacrata non è data dalle mille cose che fa, se vi si trova immersa deve chiedere al Signore la forza di sottrarsi al frenetico attivismo.
La vergine consacrata è dono dello Spirito alla Chiesa, è dono in sé, non per uno o un altro apostolato, è credibile e rende testimonianza della Verità del Vangelo, dell’amore di Cristo Sposo e Signore della sua vita, se lascia sempre più spazio all’opera di trasformazione dello Spirito nel suo cuore unita alla Chiesa particolare, dove è chiamata a vivere l’esperienza di Chiesa universale, facendo riferimento al proprio Vescovo.
La sponsalità, che ci viene richiesta e di cui siamo chiamate a dare ragione, è dono dello Spirito, che ci solleva dalla realtà che ci circonda e che tende ad abbassare il nostro livello di ascolto e di generosa e gioiosa risposta, e che ci fa gustare le realtà invisibili ed eterne.
Vergini, dunque, come donne in attesa, madri che generano vita, speranza, gioia, anche nella tribolazione, spose belle della bellezza di Cristo, che attingono dal suo cuore vitalità e forza, entusiasmo e certezza.
Un momento particolarmente bello e suggestivo è stato offerto ad ognuna delle partecipanti, provenienti da varie Diocesi della Sicilia, dalla visita al Santuario di Maria S.S. del Tindari, effettuata in serata, dove ci ha accompagnato il vescovo di Patti Mons. Ignazio Zambito e dove siamo state accolte, con molta cordialità, dalle Suore Speranzine.
Sua Eccellenza Mons. Zambito ci ha fatto dono di una preziosa catechesi attraverso la bellezza artistica ed i mosaici.
E’ stata un’esperienza molto arricchente e significativa che ciascuna ha portato con sé ritornando ai luoghi di provenienza.
La presenza del Vescovo ci ha abbondantemente incoraggiato per il dono del suo ministero di Pastore e Padre, infatti è stato con noi Sabato per la celebrazione dei primi vespri e nella serata mariana e Domenica mattina per la celebrazione dell’Eucarestia offrendo a noi tutte l’occasione di meditare su ciò che è essenziale nella nostra chiamata.
Abbiamo avuto inoltre con noi Don Salvatore Fragapane il quale ha condiviso tutti i momenti del nostro convegno facendoci dono della sua presenza e del suo carisma di Sacerdote.
Abbiamo constatato, ancora una volta e con molta gratitudine, come il Signore ci ha colmato della Sua forza e della Sua gioia attraverso la comunione fraterna, ci ha spronato attraverso il Suo Pastore e ci ha spinto verso un’umile, ma efficace testimonianza del “ già e non ancora “
Per tutto Gli rendiamo grazie, e ringraziamo ancora la Diocesi ospitante che si prepara ad accogliere la realtà dell’Ordo Virginum, augurando fecondità spirituale e santità di vita a Mons. Zambito e a quanti operano per la crescita del popolo di Dio.
Anna C.
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