5 Novembre sec. III - IV Santa Trofimena Patrona di Minori (o Febronia nella diocesi di Patti)
24 Novembre sec. IV Santa Firmina Patrona di Amelia e di Civitavecchia
26 Novembre sec. V Santa Magnanzia
30 Novembre 303 Santa Illuminata
Santa Trofimena 5 Novembre + sec. III - IV
(S. Febronia per la diocesi di Patti)
Patrona della città di Minori, in provincia di Salerno, S. Trofimena nacque nel sec. III - IV d.C. presso l'antica Tindari (ME) o nel suo territorio, da una agiata famiglia pagana.
Ella fu iniziata al cristianesimo dalla sua nutrice e battezzata dal vescovo S. Agatone presso una fonte divenuta poi miracolosa chiamata ancora oggi "Acqua di S. Trofimena" situata in una località detta per questo “Acqua Santa”.
La giovane si consacrò a Cristo Gesù facendo voto di verginità e, a causa di questa scelta, dovette subire angherie di ogni genere da parte del padre, che già aveva in serbo per lei altri progetti di vita.
Per sfuggire infine alla collera paterna si nascose presso le grotte del Mons Iovis, presso l’attuale località di Mongiove. Ma il padre, scopertone il rifugio, la raggiunse e, accecato dall’odio per la fede cristiana, la uccise
Il suo corpo ricomposto dai cristiani, fu racchiuso in un' urna di marmo.
Un'antica tradizione vuole che il corpo della Santa Martire venisse trasportato dagli Angeli sulla spiaggia della Reghinna Minor, la Minori attuale; tutto ciò sarebbe avvenuto nel sec.VI. Mirabile il suo ritrovamento lungo la spiaggia: una donna della cittadina si recava una mattina alla foce del fiume per lavare i panni, trovata una pietra adatta, mentre si accingeva alla sua opera sentì un lamento :" Non mi battere !" le sue mani rimasero rattrappite.
Accorsero delle persone e scavato lì intorno videro che si trattava di una cassa marmorea contenente le Reliquie di un Santa, il cui nome risultava scolpito sulla tavola.
Fu trasportata in chiesa da due giovenche bianche e fu proclamata Patrona della Città.
Rimase venerata in quel luogo fino all' 838 anno in cui il principe longobardo Sicardo, espugnata la città di Amalfi si impadronì anche delle Reliquie della Santa per trasferirle nella cattedrale di Benevento.
Per interessamento del nuovo principe Radelchi e del vescovo di Benevento Orso, i Minoresi implorando la restituzione delle Sacre Reliquie ne ebbero metà del corpo.
Da Benevento furono trasportate a Salerno, da quivi a Minori il 13 luglio dell' 839.
Per timore di altre sorprese furono nascoste. Col passare dei secoli, però, si perse la memoria riguardo alla posizione esatta in cui erano state nascoste le reliquie. Soltanto verso la metà del Settecento, quando per volere del Vescovo Silvestro Stanà si iniziò a ricostruire la cattedrale, esse furono ritrovate, nella notte del 27 novembre 1793, da quel momento in poi le reliquie furono custodite nella Cripta sotto il presbiterio della nuova cattedrale, che dalla prima metà del sec. XIX ha assunto l’aspetto attuale, uno dei monumenti più belli della fede nella Costiera Amalfitana.
Tre sono le feste che si celebrano un suo onore nel corso dell'anno: 5 e 27 novembre, 13 luglio. Il 5 si festeggia l’onomastico di S. Trofimena e il ritrovamento delle sue spoglie nel sec. VI. Il 27 si festeggia il rinvenimento dell'urna nel 1793. Il 13 luglio invece è attribuito alla santa un miracolo: Minori stava per essere attaccata dalle imbarcazioni dei predoni arabi, la popolazione allora invocò l'aiuto della santa che in una bellissima giornata estiva fece scatenare una tremenda tempesta che sbaragliò le imbarcazioni dei nemici. Il nome " Trofimena” è di origine greca e significa “Ben nutrita ".La città di Patti, custodisce in un’artistica urna argentea, conservata in cattedrale, alcune reliquie della Santa Concittadina, donate in varie circostanze dai Minorasi, celebrandone la memoria il 5 luglio.
Ella fu iniziata al cristianesimo dalla sua nutrice e battezzata dal vescovo S. Agatone presso una fonte divenuta poi miracolosa chiamata ancora oggi "Acqua di S. Trofimena" situata in una località detta per questo “Acqua Santa”.
La giovane si consacrò a Cristo Gesù facendo voto di verginità e, a causa di questa scelta, dovette subire angherie di ogni genere da parte del padre, che già aveva in serbo per lei altri progetti di vita.
Per sfuggire infine alla collera paterna si nascose presso le grotte del Mons Iovis, presso l’attuale località di Mongiove. Ma il padre, scopertone il rifugio, la raggiunse e, accecato dall’odio per la fede cristiana, la uccise
Il suo corpo ricomposto dai cristiani, fu racchiuso in un' urna di marmo.
Un'antica tradizione vuole che il corpo della Santa Martire venisse trasportato dagli Angeli sulla spiaggia della Reghinna Minor, la Minori attuale; tutto ciò sarebbe avvenuto nel sec.VI. Mirabile il suo ritrovamento lungo la spiaggia: una donna della cittadina si recava una mattina alla foce del fiume per lavare i panni, trovata una pietra adatta, mentre si accingeva alla sua opera sentì un lamento :" Non mi battere !" le sue mani rimasero rattrappite.
Accorsero delle persone e scavato lì intorno videro che si trattava di una cassa marmorea contenente le Reliquie di un Santa, il cui nome risultava scolpito sulla tavola.
Fu trasportata in chiesa da due giovenche bianche e fu proclamata Patrona della Città.
Rimase venerata in quel luogo fino all' 838 anno in cui il principe longobardo Sicardo, espugnata la città di Amalfi si impadronì anche delle Reliquie della Santa per trasferirle nella cattedrale di Benevento.
Per interessamento del nuovo principe Radelchi e del vescovo di Benevento Orso, i Minoresi implorando la restituzione delle Sacre Reliquie ne ebbero metà del corpo.
Da Benevento furono trasportate a Salerno, da quivi a Minori il 13 luglio dell' 839.
Per timore di altre sorprese furono nascoste. Col passare dei secoli, però, si perse la memoria riguardo alla posizione esatta in cui erano state nascoste le reliquie. Soltanto verso la metà del Settecento, quando per volere del Vescovo Silvestro Stanà si iniziò a ricostruire la cattedrale, esse furono ritrovate, nella notte del 27 novembre 1793, da quel momento in poi le reliquie furono custodite nella Cripta sotto il presbiterio della nuova cattedrale, che dalla prima metà del sec. XIX ha assunto l’aspetto attuale, uno dei monumenti più belli della fede nella Costiera Amalfitana.
Tre sono le feste che si celebrano un suo onore nel corso dell'anno: 5 e 27 novembre, 13 luglio. Il 5 si festeggia l’onomastico di S. Trofimena e il ritrovamento delle sue spoglie nel sec. VI. Il 27 si festeggia il rinvenimento dell'urna nel 1793. Il 13 luglio invece è attribuito alla santa un miracolo: Minori stava per essere attaccata dalle imbarcazioni dei predoni arabi, la popolazione allora invocò l'aiuto della santa che in una bellissima giornata estiva fece scatenare una tremenda tempesta che sbaragliò le imbarcazioni dei nemici. Il nome " Trofimena” è di origine greca e significa “Ben nutrita ".La città di Patti, custodisce in un’artistica urna argentea, conservata in cattedrale, alcune reliquie della Santa Concittadina, donate in varie circostanze dai Minorasi, celebrandone la memoria il 5 luglio.
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