"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

La santa, vergine consacrata, del mese di Novembre

Articolo scritto mercoledì, 30 novembre 2011

5 Novembre sec. III - IV Santa Trofimena Patrona di Minori (o Febronia nella diocesi di Patti)
24 Novembre sec. IV Santa Firmina Patrona di Amelia e di Civitavecchia 
26 Novembre sec. V Santa Magnanzia
30 Novembre 303 Santa Illuminata



Santa Illuminata † 29 Novembre  303 
PhotobucketCesarea, questo il nome prima di ricevere il battesimo, nacque a Palazzolo presso Ravenna da genitori pagani. A motivo della sua conversione il padre la denunziò al prefetto di Ravenna il quale l’arrestò trattenendola in carcere con l’intento di farla abiurare e di sposarla. Tuttavia un angelo la liberò e la condusse sulla via Salaria; poi la giovane donna continuò il suo cammino dirigendosi verso Martana, in Umbria,  compiendo molti miracoli.  Informato dei fatti il prefetto di Martana la fece arrestare. Intanto i  suoi genitori si erano convertiti e decisero di raggiungere la figlia. Illuminata ebbe la grazia dal Signore di poter morire insieme ai genitori il 29 novembre del 303. I loro corpi furono sepolti in un luogo detto Bagno di Papinio, a due miglia dalla città.
La biografia della santa risale intorno al sec. XI  e,  dato che esistono diverse redazioni in parte più o meno uguali, qualche storico ipotizzò un adattamento della vita delle sante Fotina o Firmina di Amelia o Felicissima di Todi. Ma la diversità del luogo e del giorno del martirio ci orienta a concludere che Santa Illuminata sia realmente esistita. Ne dà testimonianza un documento in cui l'imperatore Cor­rado II concesse a Lamberto, abate del monastero di S. Apollinare in Classe, la chiesa di Massa Martana, con annesso monastero,  eretta,  sopra il sepolcro di santa Illuminata « in territorio tudertino monasterium unum cui vocabulum est Sancta Illuminata ».
Dagli Annales Camaldulenses del 1138 risulta che nel suddetto monastero si insediarono i  monaci camaldolesi. Nel sec. XIII il monastero fu soppresso e la chiesa passò al Capitolo della cattedrale di Todi.  Nel 1800 passò con un contratto di enfiteusi in mano a dei privati divenendo una masseria rurale. Grazie ai fratelli Spina il complesso monumentale oggi  è ritornato al suo antico splendore.
Altre chiese dedica­te alla santa si trovano ad Alviano-Guardea (TR), a Montefalco e a Montecastello di Vibio (PG).
Erroneamente si identifica il convento francescano di S. Illuminata a Guardea con quello ubicato a Massa Martana.


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