11 Agosto 303 Santa Degna di Todi
11 Agosto sec. III Santa Filomena
11 Agosto 265 Santa Susanna
17 Agosto sec. VII Santa Patrizia di Costantinopoli co- patrona della città Napoli
27 Agosto 257 Santa Eutalia di Lentini
Santa Susanna 11 Agosto † 265
Affresco presso la chiesa S. Susanna - Roma
Oriunda della Dalmazia, Susanna era una nobile romana figlia del presbitero Gabinio, cugino (come i suoi fratelli Claudio, Massimo e Caio, poi papa dal 292 al 296) dell’imperatore Diocleziano (284-337). Nell’anno 293 Diocleziano per legare maggiormente a sé il figlio adottivo Galerio Massenzio designato suo successore gli destinò in moglie la giovane figlia del cugino, Susanna. La passio racconta che Susanna, convertita al cristianesimo e consacrata a Dio con l’offerta della propria verginità, rifiutò la proposta di matrimonio, confortata dal padre e dallo zio, il papa Caio. Anche la moglie di Diocleziano: Serena, che aveva segretamente abbracciato la fede cristiana, confortò e sostenne Susanna nel suo santo convincimento di verginità tanto che fu motivo della conversione degli altri zii, Claudio e Massimo.
Oriunda della Dalmazia, Susanna era una nobile romana figlia del presbitero Gabinio, cugino (come i suoi fratelli Claudio, Massimo e Caio, poi papa dal 292 al 296) dell’imperatore Diocleziano (284-337). Nell’anno 293 Diocleziano per legare maggiormente a sé il figlio adottivo Galerio Massenzio designato suo successore gli destinò in moglie la giovane figlia del cugino, Susanna. La passio racconta che Susanna, convertita al cristianesimo e consacrata a Dio con l’offerta della propria verginità, rifiutò la proposta di matrimonio, confortata dal padre e dallo zio, il papa Caio. Anche la moglie di Diocleziano: Serena, che aveva segretamente abbracciato la fede cristiana, confortò e sostenne Susanna nel suo santo convincimento di verginità tanto che fu motivo della conversione degli altri zii, Claudio e Massimo.
Dopo la richiesta, respinta da Susanna e dai suoi familiari, di abiurare alla fede cristiana sacrificando a Giove, Diocleziano ordinò la loro esecuzione. Un manipolo di soldati raggiunse Susanna nella casa di suo padre Gabinio, presso l’attuale basilica di Santa Susanna a Roma, ed eseguì l’ordine dell’imperatore, decapitandola.
Sempre secondo la passio, il corpo di Susanna avrebbe trovato dapprima sepoltura nel cimitero di Sant’Alessandro sulla via Nomentana, e successivamente presso l’omonima basilica, dove, secondo fonti del sec. XVI, esisteva una lapide attribuita al sec. V (oggi andata perduta), nella quale si leggeva: «Olim Presbyteri Gabini Filia Felix / Hic Susanna Iacet In Pace Patri Sociata».
Il Martirologio Romano così riporta alla data dell’11 agosto: «A Roma santa Susanna vergine, la quale, essendo di nobile stirpe e nipote del beato Pontefice Caio, al tempo di Diocleziano, meritò colla decapitazione la palma del martirio».
Il Martirologio Romano così riporta alla data dell’11 agosto: «A Roma santa Susanna vergine, la quale, essendo di nobile stirpe e nipote del beato Pontefice Caio, al tempo di Diocleziano, meritò colla decapitazione la palma del martirio».
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