"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Le sante, vergini consacrate, del mese di Agosto


11 Agosto 303 Santa Degna di Todi
11 Agosto sec. III Santa Filomena
11 Agosto 265 Santa Susanna
17 Agosto sec. VII Santa Patrizia di Costantinopoli co- patrona della città Napoli

27 Agosto 257 Santa Eutalia di Lentini



 Santa Susanna    11 Agosto   265
Affresco presso la chiesa S. Susanna - Roma
Oriunda della Dalmazia, Susanna era una nobile romana figlia del presbitero Gabinio, cugino (come i suoi fratelli Claudio, Massimo e Caio, poi papa dal 292 al 296) dell’imperatore Diocleziano (284-337). Nell’anno 293  Diocleziano per legare maggiormente a sé il figlio adottivo Galerio Massenzio designato suo successore gli destinò in moglie  la giovane figlia del cugino, Susanna. La passio racconta che Susanna, convertita al cristianesimo e consacrata a Dio con l’offerta della propria verginità, rifiutò la proposta di matrimonio, confortata dal padre e dallo zio, il papa Caio. Anche la moglie di Diocleziano: Serena, che aveva segretamente abbracciato la fede cristiana, confortò e sostenne Susanna nel suo santo convincimento di verginità tanto che fu motivo della conversione degli altri zii, Claudio e Massimo.
Dopo la richiesta, respinta da Susanna e dai suoi familiari, di abiurare alla fede cristiana sacrificando a Giove, Diocleziano ordinò la loro esecuzione. Un manipolo di soldati raggiunse Susanna nella casa di suo padre Gabinio, presso l’attuale basilica di Santa Susanna a Roma, ed eseguì l’ordine dell’imperatore, decapitandola.

Sempre secondo la passio, il corpo di Susanna avrebbe trovato dapprima sepoltura nel cimitero di Sant’Alessandro sulla via Nomentana, e successivamente presso l’omonima basilica, dove, secondo fonti del sec. XVI, esisteva una lapide attribuita al sec. V (oggi andata perduta), nella quale si leggeva: «Olim Presbyteri Gabini Filia Felix / Hic Susanna Iacet In Pace Patri Sociata».
Il Martirologio Romano così riporta alla data dell’11 agosto:  «A Roma santa Susanna vergine, la quale, essendo di nobile stirpe e nipote del beato Pontefice Caio, al tempo di Diocleziano, meritò colla decapitazione la palma del martirio».

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