"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Anno C

Articolo scritto sabato, 18 settembre 2010

  XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Anno C
Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.

[Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
]
 


Due inviti in questo brano di Vangelo: scaltrezza e amicizia.
Il padrone loda l’amministratore disonesto… ma mica perché è stato disonesto! Per quello aveva già provveduto a licenziarlo! Lo loda per la sua scaltrezza!
“I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. “ emme mm… qui ci sarebbero mille commenti da fare… quante volte, Signore, ci facciamo prendere in giro? E non è certo un bene! Conosco una Cappella dove c’è Adorazione notturna tutti i sabato notte in una zona molto frequentata dai giovani e in quella stessa Cappella ci stanno spesso delle persone “in agguato”… il primo che si innalza nella contemplazione e non si guarda attorno… si vedrà sparire la borsa!!! (Ci sono cascata anche io!!!)
Dio ci invita ad essere scaltri! Ed essere scaltri vuol dire essere attenti, vigilare!
L’altro invito è a coltivare le amicizie! E farlo utilizzando le cose di questo mondo! Non attaccandosi alle ricchezze. “perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.” Messaggio attualissimo in un mondo fatto da amicizie “usa e getta” di quelle che “mi fidanzo e non ti frequento più perché non mi servi più come compagnia per uscire” o “ti cerco solo perché ho bisogno di copiare i compiti a scuola” o “ti scrivo su facebook perché è gratis ma non mi degno mai di farti una telefonata perché costa” … amicizia??? Mah.
Gesù invece oggi ci invita a “sperperare” i beni del mondo per far felici gli amici e per farcene tanti di amici… per donare gioia agli altri. E se non sappiamo sperperare la gioia su questa terra come potremo farlo nell’altra vita dove vivremo solo di gioia e d’amore?

1 commento:

Ordo Virginum Sicilia ha detto...

#1 19 Settembre 2010 - 23:10

Per le ricchezze di questo mondo tutti si danno da fare, investono gli anni giovanili per farsi una formazione qualificata, si danno pensiero di investire il loro tempo e i beni per ottenere il massimo, cercano i migliori contatti e amicizie per vedersi aprire le porte giuste, che facilitano i loro affari, danno il meglio delle loro energie e della loro intelligenza per ottenere successo, guadagno... eppure queste ricchezze, per grandi che siano, verranno a mancare.

Per la ricchezza e la gioia eterna si tende a pensare che c'è sempre tempo per darsene pensiero, si lascia passare la gioventù e gli anni più produttivi della vita occupandosi per lo più di altro. Se va bene si dedicano a questo le briciole della nostra attenzione. Ci si accontenta di procedere un po' così, da dilettanti... eppure si tratta delle dimore eterne, e basta muoversi e sapersi fare gli amici giusti per entrarvi.

Signore, donaci la scaltrezza dei grandi investitori che non temono di vendere ciò che vale meno per avere ciò che vale di più.
(Serena)

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