"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Vittime di mafia


 Riteniamo che sia importante far memoria di questi caduti  e di tanti altri ancora, vittime della mafia. Non si tratta di un mero ricordo, quanto di una profonda riflessione che ci interpella per la promozione della cultura della legalità nella semplicità del quotidiano.

«Il Cristo non ha mai detto che soprattutto bisogna essere "giusti", anche se in molteplici occasioni ha esaltato la virtù della giustizia. Egli ha invece elevato il comandamento della carità a norma obbligatoria di condotta perché è proprio questo salto di qualità che connota il cristiano».  Dalla Confrenza tenuta dal magistrato Servo di Dio Rosario Livatino il 30/04/1986 su Fede e diritto 
  • 3 settembre 1982: Strage di via Carini Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale dei Carabinieri e prefetto del capoluogo siciliano; Emanuela Setti Carraro, moglie da due mesi  Carlo Alberto Dalla Chiesa, e Domenico Russo, agente di polizia, uccisi brutalmente mentre andavano a cena a Mondello.
  • 7 settembre 1996 Antonio Barbera, giovane di Biancavilla (CT), massacrato a diciotto anni con una decina di colpi di pistola in testa, in un agguato in "contrada Sgarro" (Catania).
  • 14 settembre 1988 Alberto Giacomelli già presidente di sezione del Tribunale di Trapani, assassinato a Marsala.
  • 15 settembre 1993  Don Pino Puglisi sacerdote impegnato nel recupero dei giovani reclutati da Cosa Nostra a Brancaccio  zona popolare della città di Palermo.
  • 16 settembre 1970   Mauro De Mauro, giornalista. assassinato  a Palermo in seguito alle sue inchieste sull'omicidio del Presidente dell'ENI Mattei.
  • 21 settembre  1990 Rosario Livatino Giudice del Tribunale di Agrigento (il giudice ragazzino).
  • 25 settembre 1979 Cesare Terranova, magistrato e il maresciallo di scorta Lenin Mancuso assassinati fra via Rutelli e via De Amcis a Palermo.
  • 26 settembre 1988  Antonino Saetta, Presidente della Corte d’Assise di Caltanissetta. assassinato, con il figlio disabile Stefano, a Canicattì.
  • 26 settembre 1988 Mauro Rostagno, si occupava del recupero dei tossicodipendenti della comunità Saman, dai microfoni di una televisione locale faceva i nomi di capi mafia e di politici corrotti. Venne assassinato a Valderice (TP).
  • 27 settembre 1991 Paolo Arena  segretario DC di Misterbianco (CT).
  • 28 settembre 1992 Paolo Ficalora proprietario di un villaggio turistico a Castellamare del Golfo (TP).

    Il 9 Maggio del 1993, un anno dopo la strage di Capaci e di Via D'Amelio dove morirono i Giudici Falcone e Borsellino con le rispettive scorte,  il Beato Giovanni Paolo II,  in visita pastorale ad Agrigento, dopo la benedizione, proclama parole durissime contro l'organizzazione mafiosa ... dopo quattro mesi veniva ucciso a Palermo Don Pino Puglisi ... ma il giudizio di Dio rimane lo stesso per chi non si converte! Killer e mandanti sono stati arrestati, processati e condannati ... ma non bisogna mai abbassare la guardia. La mafia recluta giovani senza lavoro ... lo Stato faccia la sua parte e si impegni senza deroga alla crescita economica del Paese.




    clicca qui per conoscere i nomi delle altre vittime di mafia dal 1893 al 2011
    oppure vai su wikipedia.org/Vittime di Cosa nostra

2 commenti:

Ordo Virginum Sicilia ha detto...

#1 03 Settembre 2011 - 10:18

Grazie per questa memoria delle vittime di mafia che ci sono state e continuano a esserci: vittime di violenza, di sistemi opachi di potere, di troppi silenzi...
Grazie per la memoria di chi dà la vita per gli altri.
Grazie per alimentare anche così la nostra preghiera e le nostre scelte quotidiane.
Emanuela

Ordo Virginum Sicilia ha detto...

#2 03 Settembre 2011 - 19:33

Mi sembra doveroso esprimere il mio cordoglio per la morte di questi uomini e donne che hanno pagato con il sangue una guerra che contamina ancora la nostra terra. E' difficile estirpare la mentalità criminale, ma testimoniare con coerenza e coraggio l'importanza dell'onestà e della legalità sul nostro territorio è fondamentale per il futuro delle nuove generazioni, che hanno in eredità un'isola meravigliosa, culla di importanti culture che si sono susseguite nei secoli. Attraverso le testimonianze di questi santi dei nostri giorni che hanno fatto della loro vita un modello da imitare, possiamo offrire al mondo intero ciò che di meglio abbiamo,per ricodare che Sicilia non è solo sinonimo di mafia.
momi252

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