"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Giornata della Memoria .... 20 anni dopo!

di Daniela Spatola


Dedicato a tutti i ragazzi che subiscono violenze

No, non si tratta della Shoah che ricorre il 27 gennaio e ricorda l’abbattimento del cancello di uno dei più terribili campi di sterminio nazista (1945).
Questa è la Giornata della Memoria del 23 maggio 1992, quando, a seguito della strage di Capaci, tanti palermitani, stanchi della continua oppressione del potere mafioso, scesero per le strade gridando il loro dolore e la loro rabbia. Se in quel giorno Riina e i suoi uomini brindavano il “loro successo”, scritte contro la mafia campeggiavano su lenzuoli esposti nei balconi, per le strade, tra gli alberi, sui corpi di uomini e donne che in quei giorni ebbero il coraggio di manifestare.

Che ne è stato di quel giorno? Fino ad oggi, nella marcia fino alla magnolia piantata sotto la casa del giudice Falcone, un fiume, ma davvero un fiume di giovani e meno giovani, da ogni parte d’Italia e del mondo, dimostra la sua solidarietà all’operato di quanti hanno lottato contro la mafia.
C’è tutto un percorso che culmina in questo Giorno della Memoria, un percorso faticoso, attivato da Maria Falcone, dalla sua Fondazione e dal MIUR e che coinvolge alunni e insegnanti di ogni ordine e grado per la promozione della cultura della legalità.

Quando si è referente dell’area legalità, senti tutto il peso e tutta la responsabilità per la progettazione delle attività. Coinvolgi colleghi, alunni, genitori …anche il Comune, cosciente che dipende anche da te il futuro dei ragazzi che segui. Qualcuno rimane a “distanza” indifferente o infastidito, altri si fermano in “superficie”, diversi prendono coscienza e iniziano a capire che per contrastare la mafia bisogna partire dal “basso” o meglio dal di “dentro”: dall’assumere una mentalità orientata al rispetto delle leggi, dal socializzare e mettere in comune le personali risorse!

Noi giovani vissuti negli anni ’80, anche se indirettamente, ci sentiamo vittime della mafia. Ho visto corpi uccisi stesi per terra, “assediata” dalla paura, con il continuo eco delle sirene come in un incubo; non un parente o amico che non si trovasse ad avere un proprio caro “falciato” da questa vile organizzazione (non mi allargo troppo per correttezza linguistica). Sentire tutto il dolore e tutta l’impotenza e tenerlo chiuso nel cuore. Col pregiudizio della gente per il solo fatto d’esser siciliana e questo feriva tanto la nostra dignità ….
Oggi mi guardo attorno e gioisco d’esser nata in Sicilia, di essere stata affiancata e sostenuta da uomini e donne che senza conoscermi hanno dato la vita per rendermi “libera”. Orgogliosa del mio sole, del mio mare, del profumo della mia terra,  fiera della mia storia, di questa gente onesta che non ha abbassato e continua a non abbassare la testa e sa dir di “no” con un deciso sguardo …e un semplice gesto labiale. E non sono per niente pochi! Di anno in anno siamo sempre di più! Mi vien da esclamare: Beati coloro che promuovono la legalità …. erediteranno la terra! Bisogna solo avere fiducia: il piccolo seme sta diventando un “albero robusto”. 
Un grande grazie a coloro che ci hanno insegnato a sorridere alla vita e a rimanere in piedi…. nonostante tutto!

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