"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Meditazioni festive - In fondo non è poi così difficile!


III DOMENICA DI AVVENTO
 Anno C 

Vangelo  Lc 3,10-18
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.


E noi che cosa dobbiamo fare?
Condividere le nostre cose con chi non ne ha, essere onesti soprattutto nel lavoro e non maltrattare nessuno!
Cioè essere umani, essere giusti!
E per esserlo dobbiamo acquisire la consapevolezza del nostro essere e mostrarlo con semplicità, per non rischiare di dover essere scambiati per quello che non siamo.
Giovanni sa di non essere il Messia e lo dice apertamente senza cercare di approfittarsene di quel po’ di popolarità che aveva tra la gente del popolo, sa che è chiamato ad evangelizzare e lo fa senza avere paura delle conseguenze visto che spesso i profeti  erano stati maltrattati!
Cioè fa il suo dovere, nulla di più! In fondo non è poi così difficile!
Evelissima

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grandi parole.. che sono attuabili nella vita quotidiana.. ognuno di noi deve svolgere il proprio ruolo senza pretendere di essere quello che non è...
Filo

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