"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Meditazioni festive - quando impareremo ad ascoltarci… ad ascoltarTi?


DOMENICA FRA L'OTTAVA DI NATALE
SANTA FAMIGLIA DI GESÙ MARIA E GIUSEPPE
Anno C
Vangelo  Lc 2,41-52
 

Dal vangelo secondo Luca
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Ehhh Gesù! Tu però glielo potevi dire a tua mamma che volevi stare ancora a Gerusalemme! E Lei poverina che ti cercava come una “vugghia persa” (traduzione per i non siciliani = “come un ago nel pagliaio”).
E Giuseppe che pur non essendo tuo padre ha dovuto:
1 – rifare tanta strada a piedi!
2 – stare ad ascoltare Maria che si disperava… lo sai come fanno le mamme quando diventano ansiose!
3 – e in più era preoccupato anche lui che comunque ti voleva un gran bene!
E tu? Te ne stavi tranquillo nel Tempio a discutere con gente più grande di te… e dillo che ti divertivi pure a fargli domande difficili! Perché lo sappiamo che con la scusa delle domande in fondo sapevi che avevano dei dubbi e glieli stavi chiarendo tu!!
E te ne esci fuori con una delle tue solite risposte… che tanto ormai l’abbiamo capito che c’hai sempre ragione tu… di quelle che non c’è nemmeno speranza di replicare… “Perché mi cercavate? Non lo sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”
O forse gliel’avevi detto che volevi stare ancora, e non ti avevano ascoltato, non ti avevano capito…
E credo che oggi rivolgi a tutti i genitori questa domanda, a tutti quei genitori che non sanno dove sono i figli… no, non fisicamente, a quello bastano i cellulari!
Non sanno dov’è il loro cuore, cosa pensano, cosa sognano… tutti i genitori che hanno smesso di ascoltare i loro figli perché troppo impegnativo! Che hanno smesso di chiedersi di cosa hanno bisogno, quali sono i desideri e le aspirazioni più profonde! E nello smettere di ascoltarli ne hanno atrofizzato il bisogno di “occuparsi delle cose del Padre” cioè di ascoltare e seguire la propria vocazione.
Il tutto perché… c’è da fare… non abbiamo tempo… tieni la playstation… stai buono davanti ai cartoni animati… stai zitto!
Oh Gesù… quando impareremo ad ascoltarci… ad ascoltarTi?
Quando impareremo a cercarti nel posto giusto, nel modo giusto?
Quando ci lasceremo istruire dalle Tue domande come hanno fatto quel giorno i dottori del Tempio?
Evelissima

Nessun commento:

Posta un commento

Ti ringraziamo per il tuo intervento, ti invitiamo a firmarlo .... almeno il nome. Se inerente al tema, sarà pubblicato quanto prima. Avvertiamo che i commenti con links pubblicitari non verranno pubblicati.