"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Meditazioni festive - Che cosa ha dato agli apostoli il coraggio di lasciare tutto e seguirlo?


V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Anno C
Vangelo  Lc 5,1-11

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
 
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
 
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Che cosa ha dato agli apostoli il coraggio di lasciare tutto e seguirlo? Il miracolo? Il successo, cioè la folla che lo seguiva? Umm no, non credo! Altrimenti l’avrebbero seguito tutti!
La fatica di una notte di lavoro,
la consapevolezza della propria umanità, perché, capita a tutti, di lavorare senza “prendere nulla”,
l’umiltà del “lo so che è impossibile ma tanto che mi costa provarci ancora?”,
il realismo del “sei tu che hai compiuto il miracolo, io sono solo un peccatore”,
lo stupore!
Ecco cosa ci chiede Gesù, nient’altro che la nostra umanità, l’umiltà e il realismo, e poi da questo lui trae quella quantità enorme di pesci, o di gente, o di qualsiasi altra cosa che ci riempie di stupore e ci da il coraggio di seguirlo lasciando tutto!
Evelissima

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