di Diego Torre*
Delegato Forum Vita Famiglia Educazione
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Lot fugge da Sodoma (mosaico) Palermo, Cappella Palatina sec. XII |
La dottrina della Chiesa in materia di omosessualità è chiarissima da
sempre: l’attenzione, la cura e l’amore per la persona omosessuale vanno di
pari passo con la disapprovazione degli atti omosessuali. (Lettera ai vescovi della Chiesa Cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali). Tranne gli struzzi lo
sanno tutti. E ciò è definito conformemente alla Sacra Scrittura e al magistero
perenne della Chiesa. Una citazione per tutte dalla Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica sulla cura pastorale delle
persone omosessuali della Congregazione
per la Dottrina
della Fede: “Come accade per ogni
altro disordine morale, l’attività omosessuale impedisce la propria
realizzazione e felicità perché è contraria alla sapienza creatrice di Dio.
Quando respinge le dottrine erronee riguardanti l’omosessualità, la Chiesa non limita ma
piuttosto difende la libertà e la dignità della persona, intese in modo
realistico e autentico.” L’argomento merita ovviamente maggiori
approfondimenti, ma è evidente che non ci si può dichiarare cattolici e sostenere
il contrario di quanto la
Chiesa insegna. Il cristianesimo non è un supermarket di
opinioni in cui ognuno entra e prende quello che vuole. Girare intorno a questa
verità o ignorarla non aiuta il dibattito.
Le proiezioni di simboli omosessualisti sul portico della
cattedrale di Palermo non poteva che suscitare un vespaio. Tale prevaricazione
va in una direzione ben precisa: indignare gli “omofobi” (che ormai sono tutti
quelli che pensano diversamente dal conformismo omosessualista, chiesa
cattolica inclusa) per buttare le premesse di uno scontro simile a quello che è
in atto in Francia. Mi sembra che proprio a questo si riferisca il card. Romeo
nell’omelia di lunedì scorso: “Chi, argomentando seriamente e serenamente, vuole affermare principi e
valori validi perché inscritti nella realtà della natura umana e nel progetto
di un autentico sviluppo integrale dei singoli e della comunità da costruire,
viene spesso tacciato di arretratezza culturale, di irrispettosa inciviltà, di
fobica discriminazione da punire persino con provvedimenti legislativi che
minacciano la libertà di espressione.”
E alla camera dei deputati in questi giorni si sta
discutendo un progetto di legge per la lotta all’omofobia che, in una
genericità assoluta di definizioni, in violazione degli articoli 19 e 21 della
Costituzione Repubblicana, che tutelano la libertà di opinione e di espressione
delle idee, si prepara a colpire col carcere
quanti dissentono dall’omosessualismo ideologico (a cui la maggioranza
degli omosessuali sono estranei). Gli oppositori sono già messi in carcere in
Francia e in Gran Bretagna. E’ un aspetto della dittatura del relativismo
prevista da Benedetto XVI che si avvia a grandi passi verso il suo compimento e
che necessita di un indispensabile passaggio intermedio: tappare la bocca alla
Chiesa Cattolica.

*Diego Torre nasce da famiglia cattolica il 28.05.1951. Inserito
nell’ASCI e nell’AGESCI, aderisce successivamente all’Associazione Guide e
Scout d’Europa Cattolici. Viene nominato capoclan, quindi capogruppo, poi commissario
palermitano e infine consigliere nazionale promuovendo la fedeltà al metodo
scout e al magistero della Chiesa Cattolica e formando generazioni di
adolescenti, ragazzi e bambini. Nel 1990 sarà fra i fondatori e nei primi 6
anni Commissario Generale degli Scout San Benedetto il cui obiettivo
è la rievangelizzazione delle giovani generazioni. Si impegna sindacalmente nel settore degli Enti Locali nel Direttivo Provinciale UGL e nel
1997 è tra le file di Alleanza cattolica collaborando con l’assessore regionale Alessandro Pagano nella lotta alla
“modica quantità” del consumo di droghe. Attivo
nella Scuola Diocesana di Formazione Sociale e Politica di Palermo è fra i primi a conseguire il Diploma di Merito
consegnatogli dal Card. De Giorgi. Nel 1998 aderisce alla Milizia
dell’Immacolata e ne diviene presidente regionale e consigliere nazionale. Con
tale associazione promuove dal 2004 l’annuale marcia per la vita a Palermo e, in
sinergia con altre associazioni per la difesa dei principi non negoziabili, organizza
il Forum “Vita Famiglia Educazione” di cui ne è il Delegato. Ha organizzato e
svolto corsi prematrimoniali e si è battuto in prima linea nel referendum per
l’abrogazione della legge 194 che legalizzava l’aborto e per l’astensione al
referendum sulla legge 40 relativa alla procreazione assistita. Ha scritto su diversi periodici fra cui: Carnet di marcia, Azimuth, Esperienze e Progetti,
Cammino,Controcorrente, Eidos, Tribuna Politica, Il Secolo d’Italia ed ha al
suo attivo le pubblicazioni “L’Immacolata e la storia” e ”Appunti di Dottrina
Sociale della Chiesa”. Dal 2003 è conduttore di una rubrica su “Radio Maria”
ed è più volte intervenuto a Radio Spazio Noi e in emittenti radiofoniche e
televisive siciliane, anche evangeliche-pentecostali.
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