"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Viaggio apostolico di Papa Francesco a Lampedusa


                                                       Testo


"La scelta dell’isola di Lampedusa, come primo viaggio, da parte del Santo Padre, è essa stessa un messaggio forte che ci aiuta a leggere la storia con gli occhi di Dio.
Lampedusa, per la sua strategica posizione, ormai da diversi anni, è la terra di approdo di migliaia di profughi provenienti dal vicino continente africano e in cerca di una vita dignitosa in Italia e nel resto dell’Europa. Tale fenomeno immigratorio, nella sua complessità e con il carico di sofferenza che manifesta, è l’espressione di un bisogno di giustizia che riguarda milioni di figli di Dio che non può più essere taciuto." Così esordisce Mons. Montenegro vescovo di Agrigento, diocesi a cui appartiene Lampedusa, alla inaspettata visita del Santo Padre che, a ben guardare, non era prevista nel calendario della Santa Sede. E' desiderio del Santo Padre, comunica Padre Lombardi, "pregare per coloro che hanno perso la vita in mare, visitare i superstiti e i profughi presenti, incoraggiare gli abitanti dell’isola e fare appello alla responsabilità di tutti affinché ci si prenda cura di questi fratelli e sorelle in estremo bisogno". Si tratta di una breve visita alquanto discreta che si svolgerà lunedì mattina 8 luglio 2013 con la celebrazione eucaristica alle ore 10,00 presso il campo sportivo.  Di seguito il programma inviato dalla Prefettura della Casa Pontificia.  

Santo Padre l'accompagniamo con gioia e speranza in questo suo primo viaggio apostolico e ci uniamo alla sua preghiera!


1 commento:

Anonimo ha detto...

Il santo Padre corre da Gesù!



Va a Lampedusa

lascia la sicurezza del Vaticano, attraversa i cieli e i mari.



Noi cattolici abbiamo dimenticato che nel malato, nel sofferente, nell'immigrato,

nell'emarginato, nel povero, nel diverso c'è Gesù !!!





In questi anni di sofferenza ho potuto osservare come i" buoni cattolici" sono i peggiori testimoni dell'amore e della carità di Gesù Cristo,



scollegati da tutto e dal Tutto

non hanno tempo per una parola di consolazione e ne tanto meno per qualche piccolo aiuto che il sofferente con dignità chiede.

Facendo uno sforzo ti promettono di pregare, mentre sotto sotto ti giudicano e contemporaneamente ti indirizzano a qualche altro che ti può aiutare, scandalizzandosi se quell'altro non può aiutarti in vece loro.



"I buoni cattolici" non hanno tempo.

Debbono correre alla messa quotidiana, ai ritiri, alla recita delle novene, ecc.



Solo per Grazia di Dio non ho cambiato religione,

ma mi viene da vomitare.



E chi è debole nalla Fede? La perde grazie ai "buoni cristiani".



Chi credente o non credente può essere affascinato dalla figura carismatica del papa, di san Francesco, del vangelo ecc.

non appena si imbatte in un "buon cattolico"

fugge a gambe levate, mentre il "buon cattolico" rimane fermo, nella convinzione di essere un santo, uno migliore, guardando il numero di ave maria, novene e devozioni varie....



La Madonna a Medugorje ha detto ... "satana è astuto"!!!!!



Essere o far finta di essere "ingenui" è tanto comodo.



Riflettiamo e impegniamoci a diventare cristiani,

essere cristiani è una cosa seria, che costa sacrificio e impegno.



Fiorenza Cangemi



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