"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Incontro regionale Ov - Catania 19/20 novembre 2011

Articolo scritto mercoledì, 14 dicembre 2011

da Maria Carmela e Giuseppina

Giorno 19 e 20 novembre, Solennità di “Nostro Signore Cristo Re dell’universo”  si è svolto il consueto incontro regionale dell’Ordo Virginum delle Chiese di Sicilia, questa volta ospitate nell’Arcidiocesi di Catania, a Mascalucia presso la Casa di Esercizi Spirituali “Santuario dell’Addolorata” dei Missionari Passionisti.
Si è trattato di un incontro dai connotati “catanesi”: nel X anniversario della presenza dell’Ordo Virginum a Catania, abbiamo riscoperto, grazie alla brillante relazione di Mons. Gaetano Zito, la figura di Sant’Agata, “figlia” della Chiesa e “sorella” della comunità cristiana. E abbiamo ricordato la figura di una sorella a noi molto vicina e cara: Franca Maria D’Asero.
Agata è stata per la sua gente una donna cristiana che per fedeltà al suo Signore ha accettato la persecuzione. Agata, serva di Cristo, sa di godere della massima libertà e dignità e non china il capo davanti alle lusinghe di costumi corrotti, né davanti a minacce, torture e persecuzioni. Essa è innanzitutto modello per tutte le donne cristiane, a maggior ragione per le donne consacrate. Di sant’Agata, in realtà, non abbiamo una biografia, i soli documenti in nostro possesso sono gli atti del martirio da cui emerge una personalità decisa, dal carattere potremmo dire “virile”: non cede a lusinghe, non teme torture, sa di avere in Cristo ogni suo bene, nella fedeltà al suo Signore sa di essere già vittoriosa. Sicuramente sant’Agata è frutto di una comunità credente, nella quale è cresciuta e ha potuto fare un’esperienza di Cristo così forte da superare qualsiasi timore di fronte a persecutori che appartenevano ad un sistema di potere che sembrava assoluto e onnipotente; frutto di una comunità fervorosa e fedele a Cristo, ne è testimonianza il numero di cristiani che hanno subìto il martirio in quello stesso periodo.
La testimonianza di sant’Agata ci orienti a  riscoprire la dignità della donna in una società che tende a svilirne il valore sotto l’apparenza di una falsa emancipazione e l’autenticità di vita cristiana nella quotidianità e nella comunione con la Chiesa e con i fratelli.
La provvidenza di Dio non cessa di agire: insieme a innumerevoli altri doni, uno in particolare il Signore si è degnato di elargire alla comunità catanese in questi anni: Franca Maria D’Asero annoverata tra le prime vergini consacrate della Chiesa di Catania e salita alla casa del Padre il 22 ottobre 2006.
Franca, ha atteso tanti anni per conoscere in quale forma di consacrazione il Signore la chiamasse: ha riflettuto, pregato, sofferto, ha cercato consigli. Apprezza le diverse realtà religiose, fra cui le Salesiane e le Orsoline, ma non vi si sentiva attratta: il suo cuore anelava a qualcosa che fosse più diretta e semplice nella Chiesa. “Vi ringrazio perché mi avete creata per essere figlia, mi avete voluta preghiera incessante, mi guidate per essere piccola ostia”: è una delle innumerevoli preghiere che ci ha lasciato e che ci fanno vedere come la sua stessa vita, si sia trasformata in orazione continua. Si alza presto al mattino, va alla prima messa e si immerge nella preghiera fino all’ora della scuola. Uscita da scuola passa dalla cappellina dove l’attende Gesù Eucarestia per l’Ora Media e poi vi ritorna il pomeriggio per Vespro e adorazione. Franca, inoltre, vive incessantemente alla presenza di Dio ed è sempre in colloquio con Lui: in ogni parola, in ogni gesto, in ogni azione cerca l’ispirazione dello Spirito. Nella Parola di Dio cerca e trova la risposte alle esigenze dello spirito: immersa nella Lectio Divina, implora lo Spirito Santo: “Spirito Santo, io ti offro la mia mente, immergila nella mente del Padre, perchè conosca la sua volontà e il suo pensiero sia il mio. Spirito Santo, io ti offro il mio cuore, immergilo nel cuore di Gesù perché Lui ami in me. Spirito Santo, io ti offro la mia anima, immergila nell’anima orante di Maria perché mi insegni la preghiera incessante”. Tutto questo, in Franca, era vissuto in straordinaria armonia con la vita concreta e si manifestava con la bontà, con la gentilezza, il sorriso, la serenità del volto, con un naturale garbo nel relazionarsi con gli altri. Con i colleghi è aperta, disponibile, pronta al dialogo; ascolta e consiglia: è amica di tutti. Non conosce il pregiudizio e il pettegolezzo, non giudica, piuttosto incoraggia e lascia pace e serenità in chi la incontra.
In parrocchia si impegna con zelo e tenacia insieme a molta umiltà. Vede nel parroco, Gesù e questo la porta ad avere rapporti di stima, rispetto e obbedienza. Prende parte attiva all’Opera Vocazioni Sacerdotali diocesana e per il Vescovo, per i sacerdoti e i seminaristi prega, offre e si immola fino alla morte.
Non trascura la propria famiglia, si prodiga per i suoi genitori, le sorelle, nipoti, parenti ed amici. A tal proposito sono state raccolte molte testimonianze e tutt’ora ne giungono.
Il 17 novembre 2004, nella cattedrale di Catania, Franca fa la sua consacrazione nelle mani dell’Arcivescovo Mons. S. Gristina. Si sente “sorella” di Agata, Agnese, Cecilia, Lucia e delle prime vergini della Chiesa. Ama le sorelle nell’Ordo Virginum, le cerca assiduamente quando non le incontra alle periodiche riunioni.
È entusiasta quando può incontrare il Vescovo, con il quale coltiva un rapporto filiale e forte e che considera “maestro della fede, maestro della grazia, padre della vergine consacrata”.
Solo pochi anni ha vissuto nell’Ordo Virginum, prima di andarsene, ma sono stati intensi, vissuti in un crescendo d’amore e  attraversati da indicibili sofferenze, vissute in silenziosa e serena accettazione unita intimamente al sacrificio di Gesù in croce.
Grazie Franca




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