"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO anno A

Articolo scritto sabato, 09 luglio 2011

 XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO


Dal vangelo secondo Matteo 13,1 -23
Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!
Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».


“A voi è dato di conoscere i misteri, a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha sarà tolto anche quello che ha.”
Gesù! Come la mettiamo adesso? Ti metti a fare preferenze? A qualcuno spieghi le parabole e ad altri no? Questa da te non me l’aspettavo!!
Anche se in fondo queste non sono preferenze perché tu le spiegazioni le dai a chi te le chiede, a chi va oltre la bella favoletta del seminatore, a chi si interroga, a chi vuole capire, a chi non è insensibile, duro d’orecchi e con gli occhi chiusi.
Il fatto che il seme porti frutto non dipende dal seminatore ma dalla capacità del terreno di accogliere il seme. Umm dalla capacità? No… dalla voglia! Perché le capacità ce le abbiamo tutti, è il nostro desiderio che è diverso e che ci fa fruttificare in maniera diversa gli uni dagli altri!
Desiderio che si manifesta nel cercare di capire, nell’allontanare le tentazioni, nell’essere costante nonostante le tribolazioni, nel non farsi soffocare dalle preoccupazioni del mondo e non farsi sedurre dalla ricchezza.
E nonostante ciò ci sarà sempre chi fruttifica il 30, chi il 60, chi il 100 per uno!
Evelissima

2 commenti:

Ordo Virginum Sicilia ha detto...

#1 09 Luglio 2011 - 17:16

mah, questo Gesu che fa le differenze...
i brani del vangelo sono di solito molto brevi, e poi c'è il problema delle traduzioni... certo che sulle prime l'ascolto di questa parabola non conforta, e tutto sommato, neanche dopo... il nodo dovrebbe essere sciolto da chi sa, ossia l'officiante, e qua... lasciamo perdere...
però è anche vero che Qualcuno sa cosa hai nel profondo, ed è per questo che , dotato com'è di creatività, risolve la questione a modo suo... che a volte è , diciamolo, originale...
forse è per questo che un giono a una come me mette sulla strada una come te, che parli con semplicià e dolcezza, perchè solo chi Lo ama, lo capisce, e che tu Lo ami, si vede proprio da questo.
Giusi

Ordo Virginum Sicilia ha detto...

#2 10 Luglio 2011 - 02:17

più che fare le differenze, Lui fa la differenza!
La differenza tra chi fa finta di ascoltare, magari capendo l'esatto opposto di quello che Lui ci vuole dire, e tra chi scava nel profondo per capire, anche se questo comporta il sacrificio di dover lavorare il proprio terreno.
La differenza tra chi si crede buono, magari perchè va a Messa tutte le domeniche, e tra chi lo è veramente e lo dimostra con le vita.
La differenza tra noi umani che crediamo che Lui stia con la calcolatrice a contare i frutti e tra Lui che continua a spargere seme su tutti i tipi di terreno.
Evelissima

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