"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO anno A

Articolo scritto lunedì, 03 ottobre 2011

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Dal vangelo secondo Matteo 21, 33- 43
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». 


In Sicilia si dice “volere la utti china e la mugghieri mbriaca” (traduzione: la botte piena e la moglie ubriaca) ossia volere tutto senza rinunciare a nulla. Ecco questi contadini hanno avuto un lavoro che in più è molto agevolato perché la siepe, il torchio e la torre sono già costruiti.
Poi invece di fare il loro dovere e consegnare i frutti al padrone bastonano ed uccidono i suoi servi, uccidono il figlio del padrone e dopo tutto ciò sperano non solo di trattenersi il raccolto ma anche di avere l’eredità!!! Non gli sembra un po’ troppo? O credono che il padrone sia stupido?
E invece Dio non è per niente stupido!
Ci tratta bene, ci riempie di doni, quando ci comportiamo male con Lui e con i fratelli, ci perdona e ci da la possibilità di cambiare e migliorare… ha mandato a noi il Suo Figlio!!!
Eppure non siamo mai contenti!
Eppure non ci impegniamo mai come dovremmo!
Eppure abbiamo sempre 1000 pretese come se tutto ci fosse dovuto!
E invece Lui sa meglio di noi quello di cui abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di Lui, della Sua presenza nella nostra vita! ma vuole che impariamo a conquistarci questo posto accanto a Lui.
Ma non perché sia sadico e vuole farci sforzare nel lavoro e nemmeno perché Lui ha bisogno della nostra fatica.
Ma perché lo sforzo, la fatica, l’impegno servono a far crescere il nostro desiderio e rendono perfetto l’incontro con Lui.
Evelissima

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