"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO anno A

Articolo scritto sabato, 16 luglio 2011

 XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Dal vangelo secondo Matteo 13, 24 -43

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».
Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».


Ma come si fa a riconoscere la zizzania dal grano? I cattivi dai buoni, i giusti dai peccatori?
Come si fa a capire se chi ci risponde male è davvero cattivo o ha subito dei traumi che lo hanno reso così e quindi non ha colpe?
Chi vuole dare solo fastidio da chi ha realmente bisogno di attenzioni?
Come si fa?
Anni fa ho letto su un sito (adesso non ricordo quale) una lettera di una bimba di 9 anni che diceva così: "La guerra io l’ho vista in tv. C’era tanto fumo, dei lampi e si sentivano i rumori. C’era quella che parlava, raccontava cosa succedeva e anche lei a volte aveva paura. C’erano i buoni e c’erano i cattivi. Ma anche in mezzo ai cattivi c’erano i buoni, forse anzi sicuramente. Sicuramente c’erano dei bambini. Le case che si vedevano dalla terrazza, dove stava la signora che parlava alla tv a me sembravano tutte uguali: non erano fatte diverse.
Allora mi chiedo: come fanno i soldati buoni a sapere dove sono i cattivi? Come fanno a essere sicuri a non bombardare i buoni? E se non lo sanno come fanno ad essere buoni?"

Quante volte diciamo che Dio dovrebbe punire i cattivi, che dovrebbe liberare il mondo da questa zizzania? Ma chi siamo noi per giudicare se nemmeno Lui lo fa e lascia crescere la zizzania?
Il granellino di senapa (una volta ne ho visto uno, è più piccolo di quanto si possa immaginare) e il lievito (ne basta pochissimo per fermentare la farina e si può moltiplicare all’infinito se trattato in modo da diventare “crescente”) sono la chiara dimostrazione che a Dio non interessa “la maggioranza” non interessa che siamo in tanti, ma piuttosto che ci facciamo suo strumento affinchè l’albero cresca e dia ristoro agli uccelli del cielo, la farina diventi pane e, perché no? La zizzania si trasformi in grano! Tanto a Lui nulla è impossibile!
Evelissima

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