Fernando Botero "Abu Ghrab 57", 2005 |
Nel 1984, l'Assemblea Generale approvò
la Convenzione contro la tortura, i trattamenti e le punizioni crudeli, inumani
e degradanti ed entrò in vigore il 26 giugno 1987. La decisione di istituire
una simile Giornata venne adottata dall'Assemblea Generale con Risoluzione
52/149 del 12 dicembre 1997. La Giornata Internazionale in favore delle Vittime
della Tortura si celebrò per la prima volta il 26 giugno del 1998 in
coincidenza con il Cinquantesimo Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che all’ articolo 5
statuisce che "nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura, a
trattamenti o a punizioni crudeli, inumani o degradanti".
La tortura è devastante lascia tracce indelebili
sul corpo e soprattutto sulla psiche. La tortura non solo estorce informazioni
ma sopprime il pensiero della persona diffondendo uno “stato di terrore” che
obbliga al silenzio e all’obbedienza una intera società.
In Italia c’è
stata e continua ad esserci la tortura. Per esempio nel 1982, il governo
guidato da Giovanni Spadolini decise di ricorrervi per contrastare la lotta
armata. Nel 2001 durante il G8
abbiamo assistito al massacro nella
palestra della scuola di Genova e alle sevizie nella caserma di Bolzaneto, ci è
pervenuta la triste ed assurda notizia della morte di Stefano Cucchi
e di
Federico Aldrovandi, e nelle
nostre carceri si sospetta l’esistenza di veri e propri squadroni di
“punizione”. Dalla nascita della Corte di Giustizia Europea, l’Italia è
stata condannata varie volte negli ultimi anni. Nel febbraio 2009 in merito al rimpatrio forzato in
Tunisia di Essid Sami Ben Khemais, in virtù delle “assicurazioni diplomatiche
fornite dalla Tunisia”, l’ultima nel febbraio 2012 per la
violazione dell’articolo 3 della Convenzione sui diritti umani, per il
respingimento in mare di circa 200 migranti avvenuto il 6 maggio 2009.
La Convenzione è stata ratificata da 153 Stati. Le Nazioni Unite hanno inoltre riconosciuto la necessità di assicurare assistenza alle vittime delle torture. A tal fine, nel 1981, l'Assemblea Generale istituì il Fondo delle Nazioni Unite per le Vittime della Tortura, finanziato con contributi volontari dei Governi. tuttavia in Italia nel 2012 sono stati chiusi per "mancanza di fondi" i Centri medico-psicologici territoriali del progetto NIRAST ((Network Italiano per i Richiedenti Asilo Sopravvissuti a Tortura) istituiti nel 2009, promossi e sostenuti dal Ministero dell’Interno, dall’Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata di Roma, dal CIR-Consiglio Italiano per i Rifugiati e dall’UNHCR !!!!
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