"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Don Aldo Nuvola

incorre nella pena canonica della sospensione “a divinis”




Con riferimento al provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica a carico del Sacerdote Nuvola Aldo per indizi di reato in merito ai delitti di prostituzione minorile ed induzione alla prostituzione, si precisa quanto segue:
Don Aldo Nuvola era stato invitato a presentare le dimissioni dalla carica di Insegnante di Religione in data 4 ottobre 2008 non appena avuta notizia della denuncia per “atti osceni” in luogo pubblico ed a dimettersi da Parroco della Parrocchia Regina Pacis nel dicembre 2008, allorquando si era avuta la notizia di un procedimento nei suoi riguardi per molestia nei confronti di un giovane di 17 anni.
In quella circostanza si era proceduto ad allontanarlo dall’ufficio di parroco. Inoltre gli era stato intimato di soggiornare presso la Casa “Il Cenacolo” dei Padri Venturini a Barcellona Pozzo di Gotto per un periodo di riflessione e di accompagnamento spirituale e psicologico. Successivamente è stato stabilito che seguisse un percorso organico e ben strutturato della durata di almeno due anni, che mirasse al consolidamento della maturità umana, affettiva e sacerdotale presso una struttura protetta. 
Tenuto conto del fatto che egli non ha ottemperato a quanto disposto – anche per motivi legati, a suo dire, alle condizioni di salute e alla necessità di sottoporsi ad un trattamento chirurgico – e in considerazione degli sviluppi delle attuali indagini che hanno evidenziato la reiterazione del reato, don Aldo Nuvola incorre, ora, nella pena canonica della sospensione a divinis.
Inoltre, a norma del Motu proprio “Sacramentorum sanctitatis tutela”, nei confronti del sacerdote è già da tempo in corso la procedura canonica per la definizione del caso, non escludendo la dimissione dallo stato clericale e la dispensa dagli obblighi del celibato.
La comunità diocesana, rimanendo ferita e sgomenta riguardo alle notizie riportate dai mezzi di comunicazione sociale che svelano certamente una personalità fortemente disturbata del sacerdote, esprime in pari tempo vicinanza e solidarietà nei confronti delle vittime di inqualificabili forme di abuso e a quanti hanno sofferto e soffrono per tali incresciosi fatti. Inoltre manifesta la piena fiducia nel lavoro della Magistratura, che auspica possa fare al più presto piena luce sull’intera vicenda. 
La stessa Comunità rinnova la sua piena riconoscenza ed il costante sostegno con la preghiera a tutti i sacerdoti che lavorano generosamente per il bene delle anime a loro affidate e che ora, a motivo di questo scandalo, diventano facilmente oggetto di accuse generalizzate. 
Il Beato Pino Puglisi sia per loro modello di mitezza e di serenità nel vivere gioiosamente il loro ministero sacerdotale e nell’abbracciare la croce quotidiana per il bene di tutti gli uomini.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Son rimasta fortemente scossa che un ministro di Dio abbia commesso simili azioni probabilmente si tratta di un uomo con forti disagi affettivi e non posso che pregare per lui, anche se proprio presentandolo al Signore, i miei occhi hanno letto Ger. 11, 15 - 17 … nessuna parola di consolazione ma una forte condanna da parte di Dio: ero pietrificata !!!! Che squallore vedere che tanti giovani non custodiscono la castità del proprio corpo e biasimo quanti non sono stati in grado di tutelarli con ogni mezzo da tali abusi. Perché la sospensione del ministero presbiterale di Don Nuvola è avvenuta dopo cinque anni, sebbene tutti in curia sapevano? Ho la sensazione che ciò che è emerso sia la punta di un iceberg. Forse, fra qualche mese, i “riflettori” si spegneranno su questa bruttissima vicenda ma di certo ha segnato la storia e il cammino della Chiesa di Palermo … Se un membro soffre anche il corpo soffre. La Chiesa di Gesù Cristo è costantemente attraversata da scandali … e le ferite inferte alla Chiesa attraversano il Cuore di Gesù e con il Suo i nostri cuori. E pensavo anche a quei coniugi che hanno promesso reciproca fedeltà dinanzi al Signore e poi calpestano il dono del sacramento matrimoniale ricevuto … anche questo è squallido e scandaloso agli occhi di Dio…. Tante nostre azioni danneggiano la nostra anima e la nostra relazione con Dio e con gli altri. Ma il Pastore del gregge ha cura delle sue pecore??? Sostiene insieme a San Francesco d’Assisi e a Papa Francesco l’amata Sposa di Cristo che è la Chiesa?
Daniela Spatola

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