11 Agosto 303 Santa Degna di Todi
11 Agosto sec. III Santa Filomena
11 Agosto 265 Santa Susanna
17 Agosto sec. VII Santa Patrizia di Costantinopoli co- patrona della città Napoli
27 Agosto 257 Santa Eutalia di Lentini
Santa Patrizia di Costantinopoli 25 Agosto sec. VII
co-patrona della città di Napoli
Patrizia nacque a Costantinopoli, nipote di Costantino III di Bisanzio, rimase presto orfana. Fu educata a corte dalla nutrice Aglaja, ma quando il cugino, l’imperatore Costante II (630-668) le impose il matrimonio ella decise di fuggire dalla città riparando a Roma con Aglaia per ricevere dal Papa (improbabile che sia papa Liberio dato che questi visse nel sec.IV) la consacrazione verginale. Alla morte dell’imperatore tornò in patria rinunziando ad ogni pretesa dinastica per distribuire la sua eredità ai bisognosi e partire per la Terra Santa in pellegrinaggio; ma durante il viaggio, una forte tempesta la fece naufragare sulle coste di Napoli sull’isololotto di Megaride (Castel dell’Ovo), visse in un eremo scavato nella roccia conosciuto come romitori di Santa Patrizia di cui l'unica cella che conserva affreschi alle pareti viene identificata dalla tradizione popolare come la sua. Qui la Santa costituì una piccola comunità dedita alla preghiera e all’assistenza spirituale e materiale dei bisognosi, ma dopo brevissima malattia morì. La nutrice Aglaia organizzò un solenne funerale a cui parteciparono sia il vescovo che il duca di Napoli. Il suo corpo venne messo su un carro tirato da due torelli che condussero il corpo al Monastero dei SS. Nicandro e Marciano (la cui fondazione risale ai secc. VI-VII), retto allora dai padri basiliani e luogo che lei stessa aveva indicato come sua sepoltura. Tale monastero fu poi abitato da monache basiliane che adottarono la regola benedettina..
Per eventi storici e politici nel 1864 le spoglie di S. Patrizia furono traslate nel monastero di S. Gregorio Armeno (sito nell’omonima via famosa in tutto il mondo come la “strada dei pastori”) e contenute in un’urna pregiata d’oro e d’argento ornata di gemme, nella cappella laterale della monumentale chiesa. Al culto di Patrizia è legato il prodigio della liquefazione del sangue, simile a quello di San Gennaro, e della manna.In particolare la manna fu vista trasudare, come altre tombe di santi, dal sepolcro, il 13 settembre fra il 1198 e il 1214. Il sangue invece sarebbe uscito miracolosamente da un alveolo di un dente che un cavaliere romano per devozione esagerata aveva strappato al corpo della santa, morta da qualche secolo.
S. Patrizia, compatrona di Napoli, viene festeggiata il 25 agosto.
Per eventi storici e politici nel 1864 le spoglie di S. Patrizia furono traslate nel monastero di S. Gregorio Armeno (sito nell’omonima via famosa in tutto il mondo come la “strada dei pastori”) e contenute in un’urna pregiata d’oro e d’argento ornata di gemme, nella cappella laterale della monumentale chiesa. Al culto di Patrizia è legato il prodigio della liquefazione del sangue, simile a quello di San Gennaro, e della manna.In particolare la manna fu vista trasudare, come altre tombe di santi, dal sepolcro, il 13 settembre fra il 1198 e il 1214. Il sangue invece sarebbe uscito miracolosamente da un alveolo di un dente che un cavaliere romano per devozione esagerata aveva strappato al corpo della santa, morta da qualche secolo.
S. Patrizia, compatrona di Napoli, viene festeggiata il 25 agosto.
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