"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Le Sante, vergini consacrate, del mese di Febbraio

Secondo la tradizione successiva, Marta è nata ad Augusta Asturica (nell’attuale città di Astorga – Spagna).  Era la sorella del legionario San Vidal,  padre di due figli: Santi  e  JustoPastor. Marta, si occupava della loro educazione cristiana.  Il breviario asturicense racconta che sotto l’imperatore Decio nel sec. III giunse ad Astorga il prefetto Paterno.  Alcuni abitanti del posto per ingraziarsi la protezione del nuovo prefetto denunciarono Marta come cristiana.
La giovane rifiutando di onorare gli dèi con l’offerta dell’incenso, venne torturata e le sue ferite furono cosparse col sale per rendere ancor più doloroso il suo patimento, quindi fu portata in una prigione sotterranea.  Tuttavia Paterno attratto dalla sua avvenenza cercò di convincerla promettendole il matrimonio con suo figlio. Ma la vergine Marta confessò coraggiosamente il suo amore sponsale per Cristo.  A motivo della sua testimonianza fu uccisa con la spada e il suo corpo gettato in una fogna, qui una nobile matrona astorgana ne raccolse le spoglie per darle degna sepoltura. Le sue reliquie pare che siano presso il Monastero di Santa Marta de Tera a Carmazana (Spagna) e nell’abbazia di Santo Stefano di Ribas de Sil (recentemente trasformato in Parador Nacional de Turismo). Invece vicino la Cattedrale di Astorga si trova la chiesa di S. Marta, recenti scavi hanno riportato alla luce  rovine di una chiesa del sec. VI. Probabilmente nel medioevo venne costruito un monastero. Infine, secondo la tradizione, la suddetta chiesa è stata edificata sulla quella che fu la casa della giovane martire.
Dal 1685 è patrona della città di Astorga. Dal 1741 la sua festa liturgica ricorre il 23 febbraio e l’ultima settimana di agosto. Citata dal Baronio nell’antecedente Martirologio Romano non se ne riporta più la memoria in quello attuale.
L’iconografia la ritrae come una fanciulla con la palma del martirio e un libro in mano oppure maestra dei suoi due nipoti con un libro aperto, come dimostra uno dei  pennacchi della cupola della Chiesa.  La stessa, per venerarne la memoria, è stata arricchita nel sec. XVI da una pala d'altare, nel sec. XVII di una statua dello scultore Lucas Gutierrez Astorga situata sopra l’altare maggiore, nel sec. XIX con dei tavolini intarsiati raffiguranti il processo e il martirio della santa vergine, nel sec. XX da una serie di vetrate realizzate su disegno del pittore Benito "Escarpizo", che rappresentano, tra gli altri, simboli sacri che alludono alla titolare.

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