13 Maggio 141 Santa Gliceria
17 Maggio 304 Santa Restituta di Teniza
20 Maggio sec. III Santa Bassilla
31 Maggio sec. I Santa Petronilla di Roma
Santa Bassilla † 20 Maggio
sec. III
Menzionata
nella Passio dei Santi Eugenia, Proto e Giacinto. Si racconta che a Roma
Eugenia insieme alla madre istituì un asceterio accogliendo vedove e giovani
che desideravano dedicarsi completamente a Dio. Fra queste la vergine Bassilla,
di stirpe reale e parente dell’imperatore Gallieno, che fu affidata ai due eunuchi Proto e Giacinto per
essere educata cristianamente. Ricevuto il battesimo da Papa Cornelio, Bassila non
acconsentì alle nozze con Pompeio che, essendo stato rifiutato, si vendicò
denunziandola. L’imperatore Gallieno
Augusto allora le ordinò che o accettasse lo sposo, o perisse di spada; e
poiché la giovane rispose di avere per sposo il Re dei re, fu trafitta dalla
spada sulla Via Salaria Vetus.
Fu sepolta sulla Via Salaria
nella catacomba che prende il suo nome e che dal
sec. VI verrà
chiamata anche di S. Ermete e oggi inclusa nell'abitato di Roma. Qui poi
furono sepolti anche Proto
e Giacinto, Ermete, Crispo,
Ercolano, Leopardo, Vittore e Massimiliano o Massimo. Il
cimitero è accessibile dal casale
Riganti in Via
Antonio Bertoloni 13 e
si dirama nella zona sottostante Piazza
Pitagora. Menzionata nel precedente Martirologio Romano il 20 maggio, di Bassilla si hanno alcune iscrizioni provenienti
dalla omonima catacomba ed oggi conservate al Museo
Pio Cristiano in Vaticano, in cui alcuni defunti si
raccomandano all’intercessione della santa. L’attuale
Martirologio Romano fa memoria di una certa S. Basilla il 22 settembre, a
quanto pare proprietaria del terreno su cui si costruì la catacomba, che subì
il martirio sulla Via Salaria sotto l’imperatore Diocleziano nell’anno 304 ed i
cui resti furono traslati nel sec. IX da Papa Pasquale I dall’omonima catacomba
alla Basilica di S. Prassede sull’Esquilino e
che in alcuni testi agiografici (Cfr. B.S.) viene confusa con S. Bassilla
martirizzata al tempo dell’imperatore Gallieno.
Nel
1660 il protonotario apostolico Don Salvatore Oddo, originario di
Collesano, in provincia di Palermo e
residente in quel periodo a Roma ottenne le reliquie di Santa Basilla (con una
“s”). Queste furono portate con solennità a Collesano ed ivi attualmente custodite
nella cappella di Maria SS.ma dei Miracoli presso la chiesa madre del suddetto paese nel
Parco delle Madonie. Inoltre le reliquie della Santa si trovano anche presso la
Chiesa Madre di Termini Imerese a pochi chilometri da Collesano, in entrambe le
città se ne celebrava la memoria nel mese di maggio.
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