13 Dicembre 304 Santa Lucia Patrona di Siracusa
16 Dicembre 250 Santa Albina di Cesarea
18 Dicembre sec. III Santa Vittoria
25 Dicembre 256 Santa Eugenia di Roma
31 Dicembre sec. III Santa Colomba di Sens
Santa Vittoria 18 Dicembre sec. III
Santa Vittoria, È menzionata insieme a S. Anatolia nel Martirologio Geronimiano. Le due Sante compaiono effigiate nei mosaici di S. Apollinare Nuovo in Ravenna, l'una a fianco dell'altra, in quel corteggio maestoso che fa omaggio a Cristo delle proprie corone. Nei secc. VI o VII una Passio ss.Anatoliae et Audacis et s. Victoriae, da cui San da Beda (m. 735), ne trasse gli elogi per suo martirologio. Questi, infine furono accolti dal Baronio nel Martyrologio Romano.
Di nobile famiglia, era amica o probabilmente cugina di Anatolia, richiesta sposa dal nobile Eugenio, rinunciò, inseme ad Anatolia, alle nozze per essere "vergine di Cristo" e vendette i suoi gioielli e le vesti preziose.
Secondo la Passiodei secc.VI – VII, i due patrizi, che le avevano richieste in matrimonio, temevano di denunciarle come cristiane, perché altrimenti, secondo la legge del tempo, i beni venivano confiscati e ciò impediva loro di poter entrare in possesso dei patrimoni delle due giovani donne. Pensarono, allora, col favore imperiale, di mandarle in esilio nei loro possedimenti in Sabina; Vittoria fu confinata presso la città di Trebula Mutuesca (l'odierna Monteleone Sabino sulla Via Salaria) poi venne uccisa e sepolta in una caverna.
Nell'anno 827 il corpo di S. Vittoria fu trasferito dall'abate Pietro di Farfa, in fuga davanti ai Saraceni, nel Piceno, sul Monte Matenano: fu poi riportato a Farfa il 20 giugno 931 dall'abate farfense Ratfredo, ma nel Piceno rimase assai vivo il culto della Santa.
Il capo di S. Vittoria come pure quello di S. Anatolia, sono conservati, nel Sacro Speco. Sull'arco di ingresso alla Santa Grotta un affresco di scuola romana del sec.XIII, riporta l’effige delle due Sante.
Di nobile famiglia, era amica o probabilmente cugina di Anatolia, richiesta sposa dal nobile Eugenio, rinunciò, inseme ad Anatolia, alle nozze per essere "vergine di Cristo" e vendette i suoi gioielli e le vesti preziose.
Secondo la Passiodei secc.VI – VII, i due patrizi, che le avevano richieste in matrimonio, temevano di denunciarle come cristiane, perché altrimenti, secondo la legge del tempo, i beni venivano confiscati e ciò impediva loro di poter entrare in possesso dei patrimoni delle due giovani donne. Pensarono, allora, col favore imperiale, di mandarle in esilio nei loro possedimenti in Sabina; Vittoria fu confinata presso la città di Trebula Mutuesca (l'odierna Monteleone Sabino sulla Via Salaria) poi venne uccisa e sepolta in una caverna.
Secondo la leggenda, nel territorio di Trebula vi era un drago annidato in una grotta che seminava morte e terrore. Vittoria riuscì a cacciarlo via con la forza della fede e, per questo, la popolazione di Trebula si convertì in massa. Quindi Vittoria convocando il popolo disse: "Ascoltatemi: in questo luogo (la grotta dove viveva il drago) costruitemi un oratorio e datemi come socie le vostre fanciulle vergini". In poco tempo più di 60 ragazze divennero sue discepole a cui Vittoria insegnava inni, salmi e cantici. L'esilio, affrontato serenamente da Vittoria, durò tre anni, al termine del quale, Eugenio la denunciò. Il 18 dicembre del 253 fu inviato a Trebula un commissario che con una statuetta cercava di obbligare Vittoria ad adorare la dea Diana. Al suo rifiuto la uccise con la spada. Tutta la cittadinanza fece lutto per diversi giorni, infine il 23 dello stesso mese la misero in un sarcofago e lo deposero nella grotta – oratorio luogo del suo martirio. Nel sec. VIII vi fu edificata una chiesa più volte restaurata e che può considerarsi una delle più belle chiese romaniche del centro Italia.
Nell'anno 827 il corpo di S. Vittoria fu trasferito dall'abate Pietro di Farfa, in fuga davanti ai Saraceni, nel Piceno, sul Monte Matenano: fu poi riportato a Farfa il 20 giugno 931 dall'abate farfense Ratfredo, ma nel Piceno rimase assai vivo il culto della Santa.
Il capo di S. Vittoria come pure quello di S. Anatolia, sono conservati, nel Sacro Speco. Sull'arco di ingresso alla Santa Grotta un affresco di scuola romana del sec.XIII, riporta l’effige delle due Sante.
2 commenti:
#1 05 Settembre 2010 - 10:28
Ciao!che bello trovare la storia di santa Vittoria cosi per " caso" vorrei segnalarvi che nel calendario santa Vittoria è ricordata il 23 dicembre e non il 18.Saluti a tutte da Napoli. Vittoria.
#2 05 Settembre 2010 - 22:12
Ciao Vittoria, è possibile che il calendario riporti il 23, ma rimane il fatto che il "giorno della sua nascita in cielo" o martirio è attestato il 18 o 19. Un caro saluto a tutte le sorelle di Napoli e a presto!
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