"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Le sante, vergini consacrate, del mese di Dicembre

  4 Dicembre sec. I - II Santa Barbara 
13 Dicembre 304 Santa Lucia Patrona di Siracusa
16 Dicembre 250 Santa Albina di Cesarea
18 Dicembre sec. III Santa Vittoria

25 Dicembre 256 Santa Eugenia di Roma
31 Dicembre sec. III Santa Colomba di Sens



Santa Colomba di Sens   31 dicembre sec. III

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Santa Colomba (particolare) 
Madonna con Bambino in trono tra i santi Pietro, Colomba, 
Giovanni Battista, Ermacora, Maddalena, Giacomo 
olio su tela di Pellegrino da San Daniele,
chiesa di Osoppo (UD)
Eporita, questo sembra il suo primo nome, nacque nel sec. III da una nobile famiglia pagana di Spagna.  Presto abbandonò la sua casa natale per sottrarsi al culto degli idoli e si recò a Vienne, nelle Gallie, qui ricevette il Battesimo, poi si trasferì a Sens. A causa della persecuzione appena sedicenne fu arrestata come cristiana e condotta dinanzi all'imperatore Aureliano Lucio Domizio che in quel momento si trovava nella città di Sens. Questi le propose il matrimonio con suo figlio e, irritato per il suo rifiuto, la fece rinchiudere in una in una 'cella meretricia' dell’anfiteatro. E avvenne che un giovane stava per abusare di lei, quando un'orsa dell'anfiteatro intervenne a proteggerla, mettendo in fuga l'uomo.
Da quel momento nessuno dei soldati volle accostarsi a lei allora, Aureliano ordinò che la vergine e l'orsa fossero bruciate; ma una provvidenziale pioggia spense il fuoco e l'orsa ebbe modo di scappare mentre  Colomba fu condannata alla decapitazione.
La giovane subì il martirio fra il 270 e il 275 e fu sepolta da un certo Aubertus, che invocandola aveva recuperata la vista. Nel 620 il re Clotario II fondò sul sepolcro della santa, la celebre abbazia reale di Sainte-Colombe-les-Sens. Il vescovo di Sens, s. Lupo († 614 ca.) volle essere sepolto ai piedi della martire; nell'853 il vescovo Wessilone nel consacrare la nuova chiesa, trovò unite le reliquie dei due santi e le fece avvolgere in un prezioso sudario. La chiesa dell'abbazia, costruita una terza volta e consacrata nel 1164 da papa Alessandro III, fu poi distrutta nel 1792 al tempo della Rivoluzione Francese. Nel 1842 il complesso dell'abbazia e della chiesa, furono acquistati dalle Suore della Santa Infanzia di Gesù e Maria, che vi edificarono la loro Casa Madre, salvaguardando i resti dell'antica cripta; le reliquie di s. Colomba erano comunque già stata trasferite sin dal 1803 nella cattedrale di Sens. Numerose sono le chiese dedicate alla santa martire, in Francia, Spagna, Fiandre, Germania e in Italia, dove il culto si diffuse particolarmente a Rimini.

Si racconta che intorno al 313 alcuni mercanti di Sens, trovatisi a navigare nell'Adriatico, portando con sé una reliquia di santa Colomba,  furono costretti ad approdare a Rimini, la reliquia fu accolta dal vescovo Stemnio e posta nella cattedrale.
Nel 1581 mons. Castelli vescovo di Rimini, essendo nunzio apostolico in Francia, ottenne dai monaci dell'abbazia di Sens, le reliquie di una costola e due denti della martire, che dal secolo XVIII sono conservate in un busto reliquiario ora posto nel Tempio Malatestiano, la nuova cattedrale, che sostituì l'altra demolita nel 1815 dedicata alla SS. Trinità e a S. Colomba.

Nel Martirologio Geronimiano fino a quello Romano, la festa di s. Colomba è riportata al 31 dicembre. La diocesi di Rimini ne fa memoria solenne il 29 dicembre. Mentre a Sens, a causa di una festa locale, concomitante con l'ultimo dell'anno, la celebrazione fu spostata al 27 luglio. Santa Colomba è invocata per ottenere la pioggia e i suoi attributi iconografici sono un'orsa incatenata ed una penna di pavone al posto della palma dei martiri.

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