"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

La sante, vergini consacrate, del mese di Maggio


 7 Maggio sec. I Santa Flavia Domitilla
13 Maggio 141 Santa Gliceria

17 Maggio 304 Santa Restituta di Teniza  

20 Maggio sec. III Santa Bassilla
31 Maggio sec. I  Santa Petronilla di Roma


Santa Petronilla di Roma 31 maggio sec. I

Nonostante abbia avuto un culto  diffuso, si hanno notizie incerte sulla sua esistenza. È menzionata nei più antichi martirologi fino all’attuale Martirologio Romano.  L’autore della Passio su Nereo ed Achilleo  (secc. V- VI)  riferisce anche l’agiografia della vergine Petronilla attingendo al racconto dagli atti apocrifi di Pietro - frammento copto (sec. II) e agli atti apocrifi di Filippo (sec. IV), che raccontano di una figlia dell’Apostolo, senza riportarne il nome, colpita da una paralisi guarita dal padre. La Passio collega il racconto apocrifo al corpo sepolto sulla Via Ardeatina aggiungendo che un certo Flacco, ufficiale romano dell’imperatore Domiziano,  affascinato dalla sua bellezza, la chiese in sposa, ma Petronilla volle tre giorni  di tempo prima di dare la sua risposta, furono giorni trascorsi tra digiuni e preghiere, alla fine,  ricevette la Santa Comunione per le mani del presbitero Nicomede addormentandosi “nel bacio del Signore”, senza riferire alcuna data del suo decesso. Si ritiene che fosse amica di Santa Felicola.
La sua tomba, collocata nel Cimitero di Domitilla sulla via Ardeatina, riportava l’ appellativo di«MARTYR», inteso, nel senso greco, di testimone della fede. La più antica testimonianza attestante il suo culto si trova in un cubicolo posto dietro l’abside della Basilica edificata da Siricio papa nel 390 e dedicata alla Santa nel VI secolo. Si tratta di un affresco del IV secolo raffigura Veneranda introdotta in un paradiso fiorito di rose, tenuta per mano da una fanciulla col capo coperto e al cui fianco è scritto “Petronella Mart(yr)”.
Nel 752 d.C. l’ Europa attraversava una serie di crisi dovute alle continue invasioni di popoli non cristiani, allora il Papato, per fronteggiare tale situazione, si alleò con  la Francia. E poiché la Francia si considerava «figlia primogenita della Chiesa», scelse  come sua protettrice, Santa Petronilla (ritenuta «figlia primogenita di San Pietro»). Pertanto, nel 757 Paolo I, ottemperando  alla promessa fatta dal suo predecessore Stefano II al re dei Franchi Pipino, ne traslò il corpo nei pressi della Basilica Vaticana nel mausoleo imperiale onoriano poi denominato cappella di Santa Petronilla. Dopo non molto tempo divenne chiesa imperiale francese dal momento in cui Carlo Magno nell’ 800 visitò con profonda venerazione la cappella a lei dedicata. Quando venne edificata l’attuale Basilica di San Pietro  il mausoleo fu abbattuto e  le reliquie della Santa collocate nel 1606 da Paolo V papa sotto l’altare posto alla destra della tomba di San Pietro e ancora oggi i francesi, innanzi a questo altare, manifestano annualmente la loro devozione. Al di sopra di tale altare è stato posto un settecentesco mosaico che riproduce fedelmente il dipinto “La sepoltura e gloria di Santa Petronilla”di Francesco Barbieri detto il Guercino (per la menomazione dell’occhio). Il  grande dipinto, trasferito nel 1730 nella dimora dei papi al Quirinale fu poi trafugato da Napoleone fino a che il Canova nel 1812 ne ottenne la restituzione dal Museo di Louvre di Parigi e lo collocò nel Palazzo dei Conservatori del Campidoglio a Roma (Musei capitolini).
Un medaglione in mosaico della Cappella Palatina (sec. XII) a Palermo la mostra col capo coperto in una benda attorta e la croce nella sinistra. A Siena Sano di Pietro la dipinse in una predella mentre serve la tavola del padre. A Lucca nella cattedrale esiste una statua di Daniele da Volterra e Gaudenzio Ferrari l’ha raffigurata in un dipinto custodito nella chiesa di Varallo. Nella cattedrale di Beauvais, in Francia, un arazzo la raffigura mentre il padre la cura dalla paralisi. 
Assoro, in provincia di Enna (Sicilia) dal 1518, ne custodisce un dente molare e parte di una costola e dal 1638 è Patrona della stessa città, grazie  all’opera  dei  Conti Valguarnera.  Petronilla è anche la protettrice di Trabia, in provincia di Palermo: il barone Lanza, nel 1579  fece edificare accanto al castello, la cappella dedicata al culto di Santa Petronilla e nel 1802  fu edificata la nuova chiesa. 
Nella revisione del Martirologio Romano del sec. XVI lo storico Card. Cesare Baronio considera Petronilla probabile figlia spirituale dell'apostolo Pietro. È invocata contro le febbri.

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